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CICLISMO – GIRO D’ITALIA: Sullo Zoncolan vittoria di uno strepitoso Fortunato di Castel de’ Britti

Lo Zoncolan è Bolognese. Lo Zoncolan è  Fortunato, Lo Zoncolan è di Lorenzo Fortunato.

Lorenzo, 25 anni da Castel de’ Britti.

Nella tappa insulsa della Via Emilia Modena Cattolica era uscito dal gruppo per attraversare San Lazzaro salutando tutto il paese, solitario a trovare quegli amici che questo lavoro ti fa vedere veramente poco.

Ieri è partito in fuga, scortato dal compagno di squadra Vincenzo Albanese, con l’obbiettivo di vincere e lo ha centrato in pieno, dice che non ci ha creduto finché non ha tagliato il traguardo ma in realtà ci ha creduto da subito, da sempre.

Ci ha creduto quando è partito ed è andato in fuga, ci ha creduto quando qualche tirata la dava anche lui per tenere lontano il gruppo, ci ha creduto quando han cercato di farlo cadere, ci ha creduto quando il grosso Tratnik si è staccato dalla sua ruota, ci ha creduto quando la sagoma del grosso Tratnik si stava facendo sempre più vicina per andare a riprenderlo, ci ha creduto quando il grosso Tratnik ha cominciato a zigzagare sfinito, ci ha creduto quando ha capito che l’impresa era fatta e ci ha creduto quando ha alzato le braccia al cielo e ha esultato, e un sorriso stupendo gli si è stampato sul volto dopo mezz’ora di trasfigurazione da fatica Zoncolaniana.

Dietro di lui intanto si scoprivano le carte.

Il bluff di Simon Yates finiva con il suo scatto che fiaccava le ultime energie di molti Generali.

Simon ha provato a nascondersi fino all’ultimo, fingendo di staccarsi per poi risalire il gruppo e scattare in faccia alla Maglia rosa.

Ma Egan è stato l’unico a rispondere allo scatto del Britannico, padrone del gruppo lui, e ancor di più la sua squadra, monumentale anche in giornate difficili. Egan non distrugge gli avversari ma la sua sicurezza nel vincere è concreta e terrificante.

Bernal rimane a ruota di Yates. Simon è una sfinge, magro, nel freddo della nuvola friulana che copre lo Zoncolan è anche con la maglia aperta. Egan invece appare sofferente, appare, guarda avanti cercando di capire come la strada sale, quanto, e quando può far soffrire ancora. Appare, perché invece scatta lui e stacca Yates che regolare e deluso perde poco da Bernal beffato dallo stesso Bluff che per 14 tappe ha orchestrato lui.

Però Simon ora è secondo a un minuto e mezzo scarso dal Colombiano, mentre terzo un generoso e coriaceo Caruso, tra i migliori dietro la coppia Colombiano-Britannica.

Quarto Vlasov a quasi due minuti, delusione della giornata dopo il gran lavoro fatto dalla sua squadra che nella discesa precedente lo Zoncolan attaccava con coraggiosa sfrontatezza la corazzata Ineos Granadier.

Perde ancora il bambino prodigio Remco, sempre troppo attaccato alla radiolina e poco libero di crederci. Remco ha bisogno di tempo, per ristabilirsi dal tuffo al Lombardia e per crescere e fare esperienza.

Fuori definitivamente Vincenzo Nibali a quasi 15 minuti da Bernal e ora atteso da una fuga matta per vincere una tappa e farci sognare come ha sempre fatto.

Oggi tappa  interlocutoria, da Grado a Gorizia, con vari passaggi in Slovenia. Poi saranno Alpi.

Tante Alpi, tante salite e tanta voglia di capire se qualcuno potrà sgretolare le sicurezze del Colombiano più italiano mai visto nel ciclismo!

 

Immagini RAI

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