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Castel di Casio ha commemorato le vittime di Nassiriya

 

Si è tenuta questa mattina a Castel di Casio la commemorazione dei “Caduti di Nassiriya”, 16 anni dopo quel terribile attentato in Iraq che il 12 novembre 2003 provocò la morte di 19 italiani e 9 iracheni. Persero la vita 12 carabinieri e 5 militari dell’esercito impegnati nella missione di mantenimento di pace “Antica Babilonia” voluta dall’ONU, oltre ad un cooperatore internazionale e al regista Stefano Rolla che era sul posto per un girare un film sulla ricostruzione in Iraq dopo la seconda guerra del Golfo.

L’appuntamento ha acquistato un ulteriore peso nel momento in cui altri cinque militari italiani sono stati feriti, tre in maniera grave, durante un attentato in Iraq, domenica 10 novembre, nella zona di Suleymania, nel Kurdistan iracheno.

 

 

Nonostante il maltempo la manifestazione ha visto la consueta partecipazione di cittadini, forze dell’ordine, alpini e scolaresche presso il monumento dedicato alle vittime dell’attentato in località Prati a Castel di Casio progettato dall’architetto Stefano Canè. L’opera raffigura 19 steli di marmo, a ricordo delle vittime, quasi abbracciate in un inferno di lamiere contorte. I loro nomi però non sono lì, ma incisi in un muretto accanto, in uno spazio laterale che vuole separarsi dalla drammaticità dell’esplosione rappresentata. Erano presenti il sindaco Marco Aldrovandi (nella foto sotto), il maggiore Sabato Simonetti e Giovanni Zaccanti, a nome degli imprenditori locali che finanziarono la costruzione del monumento.

 

 

«Ogni anno celebriamo questa manifestazione con passione rinnovata» ha commentato il sindaco Aldrovandi. «Vogliamo tramandare alle generazioni future la memoria di questa strage perché sia un anticorpo contro gli odi che si stanno creando. Ho sentito i loro discorsi, sono stati commoventi, Castel di Casio ha fiducia in un futuro che non potrà che essere migliore del tempo presente».

Nonostante gli impegni a Parma, non ha voluto mancare all’appuntamento neanche quest’anno Giovanni Zaccanti, orgoglioso di quanto si sia riusciti a fare in Appennino per tramandare la memoria: «Questo bel gruppo di persone che ci hanno permesso di realizzare il monumento ai caduti di Nassiriya, le scuole e le associazioni che mantengono vivo questo ricordo sono una delle cose più importanti che abbiamo qui a Castel di Casio. Quanto accaduto due giorni fa ci fa credere che dobbiamo creare nelle nuove generazioni l’attenzione che serve per dare merito a chi ha dato la vita per la libertà».

 

 

Anche quest’anno sono state consegnate alcune borse di studio offerte da alcuni imprenditori del territorio rivolte alle scuole medie di Castel di Casio, chiamate di volta in volta a lavorare su temi specifici. L’oggetto quest’anno era “Una vita per la pace e i diritti dell’umanità”, i ragazzi hanno letto i loro lavori e li hanno presentati nei locali della Sala Civica “Carlo Cosimi”.

 

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