La mascherina made in Appennino bolognese

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“Non un’dea ma una necessità”

Tanta parte della nostra vita è stata bloccata dallo scorso febbraio dal diffondersi del Covid 19. Tutti in casa e molte aziende bloccate. Poi è scattato l’obbligo della mascherina per la protezione reciproca. Condizionamenti pesanti per la vita normale e per il lavoro. Molti si sono sentiti bloccati tra le mura domestiche sentendo aleggiare intorno rischi e pericoli…

Si sono cercate varie soluzioni per non pensare a ciò che succedeva fuori e per recuperare le consuete attività interrotte.

Ma c’è stato anche chi in queste particolari circostanze ha ricevuto gli stimoli per agire e reagire, per fare qualcosa che fosse non solo a vantaggio personale ma anche e soprattutto della collettività.

“Zac non sta mai fermo, è sempre davanti agli altri” dicono sull’Alto Appennino bolognese riferendosi a Giovanni Zaccanti, ex patron della Saeco, poi di Caffitaly e da due anni AD di Parmacotto. Ed infatti, sfruttando un capannone che era stato della Saeco, ha aperto la lavorazione per la produzione di una mascherina molto interessante.

-Tutto è nato alla fine di aprile nei giorni della paura. Il Covid 19 era esploso in tutto il mondo e questo virus ancora sconosciuto mieteva tante vittime – ci racconta Giovanni ZaccantiLe Aziende erano tutte bloccate come le persone. Chi poteva iniziava l’esperienza di lavorare in regime di smart worching, un’esprienza nuova, Ma il mondo aveva paura.

Giovanni Zaccanti

 

In quel periodo molte Aziende erano ferme e le zone rosse si moltiplicavano.

– Solo qualcuna aveva messo in atto procedure ferree e continuava a produrre con tante difficoltà. Sul mercato si cercavano le protezioni: guanti, occhiali disinfettanti, ma non si trovavano le mascherine e quelle che vengono reperite sono di provenienza e qualità dubbia…e vengono vendute a peso d’oro.

E i mass media bombardavano sulle mascherine…

– La richiesta diventava sempre più pressante e trovarle non era semplice…e soprattutto molte sono di scarsa qualità. Ed allora ho deciso con mio genero Tiziano di studiare un impianto per la produzione di mascherine per essere autosufficienti e produrre una produzione di alta qualità per proteggere tutti i dipendenti che debbono indossarla durante il lavoro. Non era semplice, i tempi erano stretti.

Per voi si sarebbe trattato di andare in un settore completamente nuovo

– Dovevamo affrontare una tecnologia molto diversa. C’era difficoltà di reperire informazioni da eventuali rifornitori ma era importante dare tranquillità alle maestranze e garantire sicurezza a chi doveva proteggersi.

Dopo aver visionato alcuni possibili fornitori di impianti , abbiamo deciso di collaborare con due piccole aziende che unitamente avevano, secondo noi, la tecnologia consolidata su prodotti simili e potevano dare garanzie per entrare velocemente in produzione e costruire le macchine con le nostre specifiche richieste e la nostra supervisione.

In questa fase è stata importante la collaborazione  di un importante scienziato (ndr per ora non può essere citato il nome) che ci ha accompagnato e continuerà a seguirci nella scelta dei materiali e nello sviluppo dei materiali futuri per ottenere un dispositivo sicuro ed adatto ad azzerare il rischio contagio.

Quale era la vostra idea iniziale ?

L’idea iniziale e sempre seguita era quella di fare un prodotto con le caratteristiche di protezione massima, un prodotto di qualità: Mascherina Chirurgica certificata e in floo pak singolo

Prima necessità un luogo adatto per partire

– Abbiamo affrontato il progetto di produzione costruendo all’interno di un nostro stabilimento ubicato a Gaggio Montano, una vera e propria camera bianca per poter avere le massime garanzie di sicurezza, un ambiente con temperature e ricambi d’aria studiati e già testati nella produzione di prodotti alimentari.

Quindi ambiente di lavoro con caratteristiche studiate per ottenere nel minor tempo possibile tutte le certificazioni di prodotto e di processo. Attualmente in Italia non esiste una normativa dedicata alla produzione e i prodotti reperibili sul mercato sono di bassa qualità, quindi abbiamo applicato l’esperienza acquisita migliorando al massimo gli aspetti di sicurezza e processo del lavoro.

In conclusione sull’Appennino bolognese è stata realizzata una mascherina tutta italiana ?

– Le procedure infatti utilizzate ci permettono attualmente  e ci permetteranno di essere una delle poche Aziende in Italia che dà garanzie di utilizzo di materia prima italiana, di impianti di produzione italiani, e specifiche di produzione che seguono un rigido protocollo. Grazie a tutto questo abbiamo ottenuto dal Ministero della Salute la relativa certificazione.

E con operatori locali, non va dimenticato

Esatto e ci teniamo a sottolinearlo: la produzione è iniziata con l’ausilio di giovani tecnici provenienti dal polo scolastico di Porretta Terme.

Oggi siamo soddisfatti di avere realizzato un prodotto di alta qualità sicuro e certificato. Continueremo nella ricerca e nello sviluppo considerata l’importanza delle protezioni individuali che abbiamo sempre utilizzato nel settore alimentare.

 

per info: A.ZETA Srl – Piazzetta T. Zaccanti 15 – 40041 Gaggio Montano (BO)

tel. 39. 0534.38377 – e mail: info@mindstreambusiness.com

sito web: www.mindstreambusiness.com

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