Il Gruppo FAI Appennino Bolognese, per gentile concessione della proprietà e in collaborazione col Comune di Marzabotto, nelle prossime “GIORNATE FAI d’AUTUNNO” del prossimo 17 e 18 ottobre, ha reso visitabile l’area della magnifica Villa Aria e della necropoli etrusca presente all’interno del parco.

Vista l’incredibile quantità di prenotazioni che abbiamo ricevuto, avendo già raggiunto il tutto esaurito e con decine di persone in lista di attesa (che per ragioni di sicurezza dettate dall’attuale emergenza non potranno purtroppo partecipare alla visita), vogliamo ringraziare sentitamente tutti per questa straordinaria ondata di entusiasmo che ci ha travolto in un momento così delicato per il nostro paese e per molte altre nazioni in tutto il mondo, con la viva speranza e l’impegno da parte nostra a ripetere questo evento non appena questo sarà nuovamente possibile.

Un po’ di storia sull’area protagonista di queste due giornate:

Un parco di dieci ettari fa da cornice alle rovine etrusche e alla Villa del seicento che il Conte Aria nel 1831 ampliò e impreziosì magnificamente facendone un luogo esclusivo e al tempo stesso unico del nostro territorio. A lui si devono gli scavi archeologici nell’area che contribuirono a riportare alla luce una parte dei resti dell’antica città etrusca di Kainua. Una coppia di statue colossali, un lago artificiale con isolotto centrale creato in pietra, le grotte alla base delle possenti mura della Villa e infine la necropoli etrusca. Tutto questo circondato da querce, cipressi, carpini, tigli, molti dei quali secolari e da una vasta serie di piante e giardino all’inglese di grande bellezza naturalistica. L’insieme di questi elementi, l’atmosfera e il paesaggio, sono tali da rendere questo percorso assolutamente unico nel suo genere.

Dopo il successo delle Giornate FAI all’Aperto a Monte Venere (Monzuno) e a Chiapporato (Camugnano) dello scorso 27 e 28 giugno, rispettando le vigenti restrizioni anti covid, con queste ulteriori due giornate vogliamo dare, con coraggio e speranza, ulteriore slancio alla cultura, come strumento di rilancio per il nostro territorio. Questo è solo il primo passo di un approccio nuovo e diverso per contribuire positivamente al benessere, non solo economico, della propria comunità.

Lungo o meno che sia questo cupo momento che stiamo vivendo, resterà pur sempre un momento e quindi vago e passeggero, cancellato nella memoria dall’entusiasmo, dalla forza e dalla voglia di vivere che il nostro Appennino sta dimostrando!

Eugenio Salamone

Capogruppo FAI Appennino Bolognese

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