Il Consiglio comunale dei ragazzi di San Benedetto Val di Sambro ha un nuovo sindaco

Il giovane "primo cittadino" ha le idee chiare: : sicurezza nei parchi pubblici e modifiche al menù della mensa tra le priorità

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Il Consiglio comunale dei ragazzi di San Benedetto Val di Sambro appena eletto si appresta a dare avvio nel 2019 alla quinta legislatura, visto che si cominciò nel 2015. Un prezioso strumento educativo che vede coinvolte scuola, famiglie, studenti, ma anche uno stimolo e uno spunto per gli amministratori “adulti”

 

Si è tenuta nel pomeriggio del 30 novembre, nella sala consiliare di San Benedetto Val di Sambro, la proclamazione del nuovo sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi. Il giovanissimo amministratore si chiama Lorenzo Teglia e frequenta la 3° media nella scuola di Pian del Voglio: con questa elezione completa un percorso intrapreso anni fa, visto che è già stato consigliere nelle quattro precedenti “legislature”.

Nella foto i due “primi cittadini” di S.Bendetto Val di Sambro

 

Il Consiglio comunale dei ragazzi di San Benedetto nasce infatti nel 2015, con l’obiettivo di essere un luogo in cui i giovani possano riunirsi per esprimere le loro opinioni, confrontare le loro idee, discutere liberamente all’interno di regole democratiche predefinite. In questo modo i ragazzi iniziano presto a occuparsi dei problemi del territorio e a partecipare attivamente alla vita della comunità. Un progetto educativo che ha direttamente coinvolto l’Istituto Comprensivo Castiglione-Camugnano-San Benedetto, rappresentato durante l’incontro di ieri dal dirigente scolastico del professor Paolo Calusi (nella foto sotto affianco al sindaco)

Il Consiglio coinvolge come elettori le classi quarte e quinte elementari, e le classi prime, seconde e terze medie delle scuole comunali; ogni classe elegge due rappresentanti con un incarico annuale. Tra i consiglieri viene eletto il  sindaco.

«Questo progetto è partito con questa amministrazione e si è consolidato grazie alla collaborazione con la scuola, alla grande disponibilità e passione dei ragazzi ed all’impegno delle famiglie, perché il consiglio opera e partecipa a diverse iniziative al di fuori del canonico orario scolastico» commenta il sindaco “dei grandi” Alessandro Santoni. «Visto che oggi si parla di reintrodurre l’educazione civica a scuola e darle centralità, siamo contenti di dire che quello che si avvia a San Benedetto è già il quinto consiglio dei ragazzi. Crediamo di aver intrapreso un percorso giusto e vogliamo continuare. I cittadini di domani si formano sui banchi di scuola, ma anche attraverso queste iniziative che li rendono consapevoli di diritti e doveri e li invitano ad assumersi responsabilità».

Il consiglio dei ragazzi però non è solo un laboratorio formativo: i ragazzi infatti vengono invitati, in particolari occasioni, a riferire nel consiglio comunale “dei grandi” sui temi che stanno loro maggiormente a cuore. In questi anni i ragazzi hanno sottolineato l’importanza della manutenzione delle scuole, ed è anche grazie alle loro sollecitazioni se sono stati fatti alcuni interventi mirati su arredi e infrastrutture. Un’altra occasione in cui i giovani consiglieri fanno sentire la loro presenza è quella di cerimonie importanti per la comunità come il 25 aprile o la commemorazione della strage del Rapido 904 del 23 dicembre.

Oltre tutto l’esperienza dimostra che questi strumenti consentono ai ragazzi di esprimersi e aprirsi su temi delicati come il bullismo e rendono consapevoli gli adulti di dinamiche che altrimenti sarebbero trascurate. «Non dobbiamo sottovalutare i ragazzi, perché la mia esperienza da sindaco e di genitore mi ha fatto capire come siano in grado di cogliere principi e sfumature con una immediatezza che spesso non immaginiamo: per questo è fondamentale continuare a stimolarli con progetti di questo tipo» conclude Santoni.

Il nuovo consiglio non vuole essere da meno rispetto ai precedenti e si è presentato con progetti ambiziosi: ottenere la  la videosorveglianza in un parco pubblico del Comune e modificare il menù della mensa. Ci sarà un bel po’ da lavorare.

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