KARATE – Oro alle Olimpiadi: i commenti dei Maestri bolognesi

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La vittoria di Luigi Brusà nel kumitè – foto mediasetsport.it

 

I recenti risultati ottenuti dagli atleti italiani alle Olimpiadi di Tokio (oro per Luigi Brusà nel kumitè, bronzo per Viviana Bottaro nel kata e un’ottima prestazione ma sfortunata per Silvia Semeraro) hanno riportato alla ribalta queste arti marziali che negli anni ’70 avevano avuto grande successo grazie ai film che avevano come protagonista Bruce Lee col suo stile di Wing Chun.  Erano appena nate palestre con un buon numero di allievi ed i nomi di Maestri quali “Nando” Balzarro, Baleotti, Ruffini, Baccaro, Ferraro, Perlati circolavano già tra gli appassionati che si ritrovavano in palestre improvvisate e quando conquistarono il titolo italiano a  squadre diventarono “leggende”, tutti seguaci del Maestro dei Maestri Hiroshi Shirai

Ma, purtroppo gli “scontri” non si limitarono al tatami. I tanti stili e le differenti idee per la regolamentazione delle gare portarono ( e portano tuttora) a continue divisioni. Fu tentata la strada per una Federazione unica e nacquero la FIK, la FIKTA, la FITAK, la FIKTEDA e altre fino alla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) inserita tra le discipline sotto l’egida del CONI, ma l’unione è ancora ben lontana.  Di conseguenza le vittorie olimpiche hanno ottenuto reazioni diverse. Ho quindi voluto ascoltare alcuni commenti dei grandi protagonisti del passato:

“Desidero fare solo una semplice  considerazione: questo Karate olimpico ha procurato un’ enorme visibilità alla nostra disciplina, servizi televisivi, interviste, articoli e non trafiletti sui  giornali, come non avevo mai visto nei miei quasi 50 anni di pratica. Credo proprio  che tutti in qualche modo ne avranno un beneficio.  Nessuno chiederà che tipo di karate fate. Per i comuni mortali esiste solo il karate nella palestra più vicina a casa. Quando nel 1973 son con mio fratello Athos siamo entrati nel dojo del M. Baleotti ( ASAM di via Massarenti Bologna ) ero un ventenne che aveva cercato  di praticare il pugilato senza successo ed ero convinto  che esistesse solo un  tipo di karate e più precisamente solo lo Shotokan del M.  Shirai, il resto non era vero karate. Poi mi sono accorto dell’esistenza di altri stili frequentando a Verona il dojo dell’ attuale DT della Nazionale Olimpica il Prof. Pierluigi Aschieri che ci potessero  essere altri stili di Karate altrettanto validi ed interessanti. Personalmente come Presidente della ASD Sport Village karate di Bologna sono riuscito a conciliare grazie alle direttive dei Centri CONI  di avviamento e orientamento allo sport, la parte educativa e formativa dello sport occidentale,  con la parte educativa tradizionale di una Arte marziale orientale il Karate.

Grazie alla continua collaborazione del Maestro Enrico Ferraro mio coetaneo e storico allievo del Maestro Ferdinando  “Nando” Balzarro e il Maestro Fabrizio Grisoni uno dei massimi esperti in Italia dello Stile Shito-Ryu.

Condivido il pensiero del Maestro Ferraro  ci piacerebbe che tutti cogliessimo questo momento di grande visibilità’ per la nostra Arte marziale  o disciplina sportiva . Sono stanco di sentire critiche volte ai nostri atleti che ci hanno portato sul tetto del mondo. Se vogliamo continuare a praticare nelle “cantine ” convinti di essere gli unici portatori della verità, continuiamo così.

Concludo con una Frase del grande Maestro TAIJI KASE di molti anni fa ” ….fino a 30 anni giocate, divertitevi, gareggiate, perdete, vincete, ma poi cominciate veramente a fare Karate  ” .

OSS!!       

Con riconoscenza ai miei Maestri: BALEOTTI, RUFFINI, BALZARRO, ASCHIERI.   

Carlo Maurizzi

Fondatore dello Sport Village Karate di Bologna e componente della Commissione Nazionale Scuola Settore Karate Fijlkam

Nella foto il M.o Bruno Baleotti ( a sin) e Carlo Maurizzi

 

 

DATE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE, DATE A DIO QUEL CHE E’ DI DIO.

Sollecitato da più parti affinché, come ormai quasi tutti, anche io esprima il mio pensiero su karate sportivo, nella fattispscie olimpico, premettendo che non ho visto né kata, né incontri in quanto da molto tempo del tutto disinteressato (Attenzione: disinteressato non contrario) all’aspetto agonisctico della disciplina che amo, insegno e pratico da una vita, mi esprimerò con la mia proverbiale sintesi: Posto che, come tutti sanno, il karate sportivo è in antitesi con la mia visione del karate-Do, peccherei di presunzione, disonestà intellettuale, arroganza e ottusa saccenza, se mi permettessi di criticarlo pubblicamente. Al contrario mi limito a dichiarare che non fa per me… non si addice alle mie corde, non corrisponde alla mia visione di DO… il che non significa niente se non un semplice libero parere. Per concludere, scomoderò addirittura una famosa frase evangelica pronunciata niente di meno che da Gesù, già sottoposto a domande “trabocchetto” da parte dei sacerdoti ebrei a proposito del divino Cesare messo a confronto con Dio creatore del mondo. “Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”. Questa fu la spiazzante risposta del Messia ai sacerdoti che, almeno per il momento, batteremo in ritirata.

Come a dire, semplificando un po’: vi invito a riconoscere i meriti di ognuno senza sminuirne le legittime, se pur opposte, competenze. Ora, sperando che non ci sia volontà da parte degli “sportivi” o dei “tradizionalisti” di identificarsi con Dio, ritengo l’esempio evangelico del tutto plausibile per chiarire il mio pensiero. Grazie per la pazienza.

Ferdinando “Nando” Balzarro

Nando Balzarro – foto eventskarate.it

 

 

Medaglie nel karate..bene…ma quale karate ? di quale stile ? Mi dispiace ma non condivido questo entusiasmo. Non mi sento coinvolto. Bisogna prendere altre strade. Arrivare ad una Federazione che potrebbe e dovrebbe assemblare tutti gli sport di combattimento con regole uniche, con tecniche riconosciute e applicate da tutti.  Anche sul kata non sono d’accordo. Io lo vedrei meglio inserito nella ginnastica artistica. Teniamo presente che ci sono almeno una ventina di grandi Maestri che insegnano stili diversi. Chi si basa più sulla velocità, chi sulla potenza , chi sulla pura tecnica e quindi come si può fare una valutazione unica ?

Un Maestro che ha chiesto di rimanere anonimo

 

 

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