MUSICA: Il Maestro dei Maestri, Martini, rinasce dall’Appennino bolognese

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“Pro Defunctis – Psalm and Mass” (Per i defunti – Salmi e Messa, nda.) certamente non sembra un nome che possa portare il lettore alla “rinascita” citata nel titolo, ma al contrario si tratta proprio di questo:
“Pro Defunctis – Psalm and Mass” infatti è il titolo del nuovo disco (uscito fresco-fresco) dalla nota casa discografica “Urania Records”.
Questo disco propone all’ascoltare una meravigliosa riscoperta musicale e musicologicologica ad opera dell’ensemble bolognese SAN PIETRO:
una accurata selezione dell’ufficio dei defunti del grande (e sconosciuto) Padre Giovanni Battista Martini, maestro e compositore bolognese (1706-1784) che, umile e grandioso compositore del XVIII secolo oltre a insegnare a mezza (e più) Europa (e tra i suoi allievi ricordiamo anche un giovane Mozart), ha composto migliaia di brani tra musica sacra, strumentale e operistica.
Tale disco, realizzato sotto la direzione del M° Marcello Rossi Corradini è stato inciso proprio nel nostro Appennino, nella meravigliosa ed intima cornice dell’Oratorio di San Rocco, all’interno del complesso architettonico della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, a Porretta Terme.
Il fatto che un disco di così alta qualità musicale (come non citare la presenza di Mauro Borgioni, baritono di calibro internazionale, nelle “vesti” di solista nel complesso e meraviglioso salmo “De Profundis” contenuto all’interno del disco) sia stato registrato non solo nel territorio bolognese (quindi nel territorio natio del compositore), ma proprio nel nostro Appennino, ci fa sentire onorati e consapevoli della ricchezza artistica delle nostre chiese, che vengono scelte (per la seconda volta tra l’altro da questo ensemble, che già due anni fa ha inciso per stessa casa discografica il disco “Sacred Liturgy in Bologna” presso la chiesa di Borgo Capanne a Granaglione), per produzioni artistiche, discografiche e concertistiche di altissimo pregio e valore. E di pregio in tal senso è la presa audio a cura di Andrea Della Lena Guidiccioni, tecnico audio.
Ma tornando al disco e a ciò che possiamo ascoltare, è di pregio la varietà di come questo compositore possa variare tantissimo la propria arte nel medesimo contesto sacro e liturgico.
Infatti, oltre al suddetto salmo De Profundis (la cui difficoltà tecnica è assolutamente indiscutibile e percettibile anche all’orecchio meno allenato), troviamo 3 salmi a 4 voci e basso continuo (organo e violone, nda.) dallo stile leggero e galante, quanto interessante e non da sottovalutare.
Poi possiamo ascoltare un altro salmo, il Domine ne in furore tuo, a tre voci, archi e basso continuo. Un brano dallo stile che quasi (o anche senza quasi) ricorda il ben più celebre Jan Dismas Zelenka, grandioso compositore ceco e coevo di Martini (e, considerando l’enorme cultura della musica che aveva Martini non possiamo non ipotizzare che l’influenza del più anziano Zelenka abbia raggiunto le mura di Santo Stefano, a Bologna.
Infine, a chiusura del disco l’ensemble propone una intera Missa pro Defunctis (da Requiem, nda), scritta da Martini nel 1735.
Seppur la messa sia stata scritta praticamente in contemporanea al De Profundis (1738) e al Domine ne in Furore (1734), la scrittura di questo brano sembra rivolta ad un’altra epoca, quella di Giovanni Pierluigi da Palestrina, l’immortale compositore romano tardo rinascimentale, il Princeps Musicae.
Questa Messa, a 4 voci e basso continuo è una messa intima quanto perfetta, semplice quanto profonda.
Le voci che compongono il quartetto vocale, dal soprano Alice Fraccari, al contralto Angela Troilo, dal tenore Paolo Davolio al baritono Giacomo Contro (pure curatore delle trascrizioni inedite per l’edizione critica) riescono a passare e variare vocalmente e tecnicamente abilmente all’interno del disco e tra le composizioni così variegate nello stile (da appunto, quello più severo palestriniano a quello decisamente più galante).
Gli archi (Riccardo Manuel Vartolo e Matteo Anderlini, Violini; Luca Cacciatori, Viola; Anna Camporini, Violoncello e Francesco Maria Cataldo, Violone) pur essendo presenti solo in due brani (ad eccezione del violone, Francesco Maria Cataldo che è presente in tutti) affrontano con mirabolante professionismo e tecnica affermata i due brani concertati, che presentano notevoli difficoltà per i rispettivi strumenti. 
Il tutto sotto la sapiente e professionale direzione del maestro Corradini, che oltre a concertare e dirigere tutti, siede pure allo scranno dell’organo.
 
Questa produzione è una delle pochissime in circolazione (se non l’unica) che porta all’attenzione del grande pubblico la produzione sacra vocale del maestro Martini e di questo ne siamo veramente grati all’ensemble (oltre che per aver scelto il nostro territorio per realizzare un si ben fatto lavoro).
Auspichiamo che sia l’apripista di una lunga riscoperta di questo grande repertorio e di questo eccellente maestro, che la storia ha purtroppo sepolto sotto ad altri nomi altrettanto importanti.
foto dell’ensemble di Michele Gaddi, regista anche del disco 
foto della copertina del disco di Marco Medici
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