La Casa Museo Don Giovanni Verità, di proprietà del Comune di Modigliana (FC) che è anche Museo Storico Risorgimentale, rinnovato e riaperto al pubblico il 10 settembre 2017, entra a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

Oltre alla Casa Museo don Giovanni Verità, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l’ingresso nell’Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (FI), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (RA), la Casa Ugo Tognazzi a Vercelli (RM), la Casa Natale di Salvatore Quasimodo a Modica (RG). «Siamo davvero soddisfatti per l’ingresso di queste nuove case – ha commentato Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – tutte di grande valore culturale. È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell’Associazione, dopo aver ricevuto il vaglio e il parere positivo del Comitato Scientifico».

«In questi anni – ha proseguito Marco Capaccioli, vicepresidente dell’associazione – la nostra rete ha avuto uno straordinario sviluppo ed è una grande soddisfazione per noi poter annunciare un numero di nuovi ingressi così consistente. Crediamo che sia un ottimo risultato anche per il lavoro di promozione delle Case della nostra rete portato avanti fino ad oggi».

Il museo ha sede nella casa in cui visse Don Giovanni Verità, il sacerdote modiglianese divenuto famoso per aver offerto, nei giorni dal 21 al 23 agosto 1849, un rifugio sicuro a Giuseppe Garibaldi, braccato da Austriaci e Pontifici. L’edificio, che conserva intatta l’originaria struttura di piccola casa borghese dell’800, fu acquistata dal Comune di Modigliana, prima della demolizione, a cui l’aveva destinata la proprietaria per ampliare l’adiacente dimora. Con decreto dell’allora Capo del Governo, Benito Mussolini, la casa fu dichiarata monumento nazionale e trasformata dal Comune di Modigliana nel museo risorgimentale intitolato al sacerdote patriota Don Giovanni Verità.

Col passare degli anni, il Museo si è ampliato acquisendo altri settori espositivi in modo da raccontare l’intera storia di Modigliana che ha un passato illustre: fu la romana Castrum Mutilum, la medievale Mutilgnano, culla della famosa dinastia dei Conti Guidi, il seicentesco centro culturale, che vide la nascita dell’Accademia degli Incamminati, l’ottocentesca comunità liberale e progressista che diede un importante contributo di idee e di sangue al Risorgimento italiano. La sezione risorgimentale occupa il primo piano ed una parte del seminterrato dell’edificio, cioè lo spazio del palazzo abitato dal Canonico Verità e dai suoi genitori.

Dall’ingresso su via Garibaldi si accede a quello che fu una sorta di tinello e che ora vede alle pareti due paliotti d’altare provenienti dalla Chiesa di San Rocco, dove officiava il sacerdote patriota e alcune lapidi a ricordo della figura di Don Giovanni e del salvataggio di Giuseppe Garibaldi. Quando la casa era abitata da Don Giovanni, vi trovavano spazio molte gabbie di richiami perché il Canonico era un appassionato cacciatore. Questa sua grande passione, gli consentiva di aggirarsi di giorno e di notte per boschi e sentieri nascosti senza destare sospetti e gli consentì anche di ottenere un salvacondotto per entrare nello Stato Pontificio nei mesi in cui, nel territorio del Granducato

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