Bologna e i “suoi” francobolli in un volume della Regione

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Il più gettonato è Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, celebrato tanto prima nell’Italia sabauda poi in quella repubblicana, ma anche a San Marino e in Vaticano. Grande attenzione anche per nomi storici della letteratura, della scienza e dell’arte come Giosuè Carducci, i Carracci, Augusto Righi, Luigi Galvani e Giorgio Morandi. E non potevano mancare i “simboli della città”: dall’Università (due emissioni nel 1988 per celebrarne il IX centenario della fondazione) al Bologna Calcio (2009, centenario della fondazione), passando per i luoghi simbolo della città come il Nettuno, Piazza Maggiore, Villa Aldini e il Teatro comunale, e le aziende che hanno reso celebri le Due Torri nel mondo come la Fiera di Bologna, la Granarolo, la Ducati e la Lamborghini.
Dall’unità d’Italia sono 60 i francobolli emessi dalla filatelia della penisola (Italia, San Marino e della Città del Vaticano), che hanno per soggetto protagonista Bologna: a raccontare questa performance finora poco nota al grande pubblico è “Emilia-Romagna.Una Regione coi dentelli”, volume realizzato dal Circolo culturale filatelico numismatico ferrarese con il patrocinio non oneroso e la collaborazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
La città felsinea la fa, quindi, da padrona negli oltre 450 francobolli che dal 1861 sono stati dedicati all’Emilia-Romagna e di cui si parla nel volume di quasi 300 pagine curato da Alessandro Fabbri, da sempre appassionato esperto di filatelia, che documenta in modo puntuale una storia nata con i Savoia e arrivata nel nuovo millennio attraverso le traversie della storia con due curiose appendici: San Marino e la Città del Vaticano, nazioni autonome ma la cui produzione filatelica è ricca di riferimenti tanto all’Emilia-Romagna, quanto a Bologna.
“Attraverso la filatelia si può ricostruire la storia di una comunità: con questo volume abbiamo voluto raccontare in un modo nuovo e affascinante la nostra storia”, spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna. Sfogliando le pagine di “Emilia-Romagna.
Leggendo “Emilia-Romagna. Una Regione coi dentelli” si scopre un numero particolarmente rilevante di francobolli che in modo diretto o indiretto rimandano alla città di Bologna, tanto per celebrarne la grandezza (economica, culinaria con un francobollo specifico per il Pignoletto, e la cultura con l’emissione del 2000 specifica per “Bologna capitale europea della cultura”), quanto le tragedie, come le stragi fasciste di Marzabotto (1944) e alla Stazione (1980).  A volte il riferimento è diretto, come nel caso dell’insurrezione di Bologna del 1848 (francobollo emesso nel centenario del Risorgimento), come nel caso di artisti come Guido Reni o Giorgio Morandi, o nei francobolli emessi per ii due Mondiali di calcio tenutosi in Italia, rispettivamente nel 1934 e nel 1990: in entrambi i casi c’è un francobollo con rappresentato lo stadio di Bologna: austero e retorico nel francobollo del “campionato di calcio in camicia nera” del 1934, decisamente più rassicurante e stilizzato in quello emesso in occasione delle “notti magiche” di Italia ’90.
Altre volte, invece, il collegamento con Bologna va cercato, come nel caso della celebrazione dei martiri di Kindu. Non tutti ricorderanno forse che i due comandanti dei due aerei che sono atterrati a Kindu in quel lontano 11 novembre 1961 per portare dei rifornimenti alle truppe dell’ONU che vi si trovavano, e dove hanno trovato la morte con i loro equipaggi, erano uno di Bologna e uno di Mirabello (Ferrara).
Nella minuziosa e efficace ricostruzione storica curata da Alessandro Fabbri c’è posto anche per una curiosità che riguarda il Palazzo della Mercanzia: l’edificio medioevale che sorge nell’omonima piazza a due passi dalle Due Torri fu al centro di un “derby” filatelico che da solo dice molto della durezza della Seconda Guerra Mondiale: nel 1944 Palazzo della Mercanzia fu il soggetto scelto della Repubblica Sociale Italia per due emissioni di francobolli, le uniche che la repubblica fantoccio di Mussolini dedicò a Bologna. Un’onta da lavare in fretta per una città Medaglia d’oro della Resistenza, tanto che nel maggio 1945, a pochi giorni dalla Liberazione dall’occupazione nazifascista l’Italia di nuovo libera e unita emise un nuovo francobollo che aveva, per l’appunto, come soggetto sempre il bolognese Palazzo della Mercanzia.
“Emilia-Romagna. Una Regione coi dentelli” è una carrellata storica che ha anche, dunque, il pregio di ricordare una volta di più il legame di Bologna e dell’Emilia-Romagna con l’Italia intera e la comunità internazionale, e che conferma il valore pedagogico che i “valori postali” hanno sempre avuto attraverso i secoli.
Il francobollo – scrive infatti Fabbri nell’introduzione al volume – è il mezzo figurativo più stringato e concentrato di propaganda, quasi un manifesto murale ridotto ai minimi termini, dal quale il substrato sociale e politico il più delle volte si rivela con estrema chiarezza e pregnanza”.
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