Si è tenuta oggi a Palazzo Malvezzi la prima riunione della Conferenza dei sindaci della Città metropolitana in gran parte rinnovati dopo le ultime elezioni amministrative.

Dei 55 comuni della città metropolitana 46 sono andati al voto domenica 26 maggio e di questi 28 sono sindaci al primo mandato e 18 quelli uscenti e riconfermati al secondo mandato amministrativo.

 

Questo l’elenco completo dei 55 sindaci della Conferenza metropolitana:

Alto Reno Terme (Giuseppe Nanni) – Anzola dell’Emilia (Giampiero Veronesi) – Argelato (Claudia Muzic) – Baricella (Omar Mattioli) – Bentivoglio (Erika Ferranti) – Bologna (Virginio Merola) – Borgo Tossignano (Mauro Ghini) – Budrio (Maurizio Mazzanti) – Calderara di Reno (Giampiero Falzone) – Camugnano (Marco Masinara) – Casalecchio di Reno (Massimo Bosso) – Casalfiumanese (Beatrice Poli) – Castel d’Aiano (Alberto Nasci) – Castel del Rio (Alberto Baldazzi) – Castel di Casio (Marco Aldrovandi) – Castel Guelfo di Bologna (Claudio Franceschi) – Castel Maggiore (Belinda Gottardi) – Castel San Pietro Terme (Fausto Tinti) – Castello d’Argile (Alessandro Erriquez) – Castenaso (Carlo Gubellini) – Castiglione dei Pepoli (Maurizio Fabbri) – Crevalcore (Marco Martelli) – Dozza (Luca Albertazzi) – Fontanelice (Gabriele Meluzzi) – Gaggio Montano (Maria Elisabetta Tanari) – Galliera (Stefani Zanni) – Granarolo dell’Emilia (Alessandro Ricci) – Grizzana Morandi (Franco Rubini) – Imola (Manuela Sangiorgi) – Lizzano in Belvedere (Sergio Polmonari) – Loiano (Fabrizio Morganti) – Malalbergo (Monia Giovannini) – Marzabotto (Valentina Cuppi) – Medicina (Matteo Montanari) – Minerbio (Roberta Bonori) – Monte San Pietro (Monica Cinti) – Molinella (Dario Mantovani) – Monghidoro (Barbara Panzacchi) – Monterenzio (Ivan Mantovani) – Monzuno (Bruno Pasquini) – Mordano (Nicola Tassinari) – Ozzano dell’Emilia (Luca Lelli) – Pianoro (Franca Filippini) – Pieve di Cento (Luca Borsari) – Sala Bolognese (Emanuele Bassi) – S Benedetto Val di Sambro (Alessandro Santoni) – San Giorgio di Piano (Paolo Crescimbeni) – San Giovanni in Persiceto (Lorenzo Pelegatti) – San Lazzaro di Savena (Isabella Conti) – San Pietro in Casale (Claudio Pezzoli) – Sant’Agata Bolognese (Giuseppe Vicinelli) – Sasso Marconi (Roberto Parmeggiani) – Valsamoggia (Daniele Ruscigno) – Vergato (Giuseppe Argentieri) – Zola Predosa (Davide Dall’Omo).

 

INTERVENTO DEL SINDACO METROPOLITANO MEROLA ALLA NUOVA
CONFERENZA METROPOLITANA DEI SINDACI – 14 GIUGNO 2019

Davvero un caldo benvenuto a tutte e a tutti i colleghi sindaci, un particolare benvenuto ai
nuovi sindaci (28 sono i sindaci al loro primo mandato amministrativo) e un bentornato ai
sindaci riconfermati.
Oggi ci scambiamo alcune prime informazioni utili. Intanto mi complimento con tutti voi per
il risultato che avete raggiunto. Primi cittadini è una delle più belle cariche che prevede la
nostra Repubblica, voi lo sapete bene e molti lo scopriranno. È una delle più belle perché
son appunto primi, ma sono gli ultimi a spegnere la luce. Amministrare un Comune significa
vedere concretamente quello che si riesce a fare per la vita quotidiana delle persone che
fanno parte della propria comunità. In questo senso è il più bel mestiere del mondo. Gli
aspetti negativi li scoprirete strada facendo ma di negativo – secondo me – ci può essere
soltanto il fatto di isolarsi. Noi non abbiamo bisogno di concepire i nostri Comuni come delle
isole, anche se magari in alcuni casi sono isole felici, abbiamo bisogno in questa nuova
istituzione, la Città metropolitana, di portare avanti fino in fondo l’ispirazione che l’ha animata
e che le ha dato vita. Cioè noi abbiamo bisogno di collaborare e di condividere. Il salto nuovo
della Città metropolitana, poco compreso a livello nazionale per le difficoltà applicative ma
che in questa realtà in questi anni abbiamo portato avanti con ostinazione, è che noi siamo
una Federazione di sindaci.
Rispetto alla vecchia e amata Provincia non c’è una autorità sovraordinata sopra di voi. Non
so quanto questo possa sconcertare i nuovi sindaci ma non pensate alla figura del sindaco
della Città metropolitana come la persona su cui scaricare i problemi. Lo scaricabarile finisce
nella Conferenza metropolitana dei sindaci. E ogni sindaco può e deve contribuire alle scelte
e alle priorità di questa comunità di amministratori. Questa per me è la vera novità
istituzionale della Città metropolitana e su questa ispirazione in questi anni siamo andati
avanti.
Vi invierò la relazione preparata dagli Uffici che contiene lo stato dell’arte su ciò che abbiamo
fatto fino ad oggi e sulle prossime scadenze. Ma oggi è la giornata in cui comprenderci e in
cui vogliamo condividere alcune idee base. Come vedete la prima ve l’ho detta ed è un’idea
base alla quale tengo molto perché i risultati che abbiamo raggiunto li abbiamo raggiunti
perché abbiamo lavorato insieme. Dopodiché credo che noi dovremo continuare sulla strada
delle Unioni e delle aggregazioni e della cooperazione come ho spiegato prima (…). Vale
sempre per un sindaco pensare prima di tutto alla propria comunità ma vi assicuro che, al
di là dei problemi del presente, un buon sindaco è un sindaco che pensa su come andare
avanti insieme con gli altri. Non sto facendo lezioni, vi chiedo solo di condividere l’esperienza
di un sindaco che è arrivato a 8 anni di mandato e questa esperienza vi offro, ma anche in
base a quanto abbiamo realizzato fino ad ora.
La seconda questione da precisare è: avete già fatto voi 28 nuovi sindaci un’assicurazione?
Perché forse i colleghi riconfermati su questo potranno darvi alcune delucidazioni. Siamo il
Paese del facile abuso di ufficio, siamo il Paese della Corte dei conti che non fa sconti ed è
bene che curiate questo aspetto particolare. Avete
e con l’aiuto e la freschezza dei nuovi sindaci e del loro entusiasmo noi dovremo lavorare
sempre di più per mettere al centro della nostra area metropolitana il tema dello sviluppo
sostenibile nelle sue 3 articolazioni: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale,
sostenibilità economica.
E’ quello che ci chiede l’Agenda delle Nazioni unite a partire dalla lotta al cambiamento
climatico ma quello che è necessario: un’idea di sviluppo sostenibile che sia in grado di
includere e di fare andare avanti insieme una comunità che si occupi degli ultimi e dei
penultimi ma di tutti i cittadini perché la coesione sociale, il radicamento territoriale è la base
finora dei nostri successi anche a livello internazionale e della nostra reputazione come città
metropolitana e come regione.
Credo quindi che i temi del lavoro, dell’ambiente, della scuola e della formazione saranno i
temi sui quali noi dovremo concentrare l’attenzione e sui quali cercherò di accompagnarvi
ascoltando tutti e condividendo con tutti le scelte negli anni fino al giugno del 2021 quando
per legge si rinnoverà la nostra struttura.
Ambiente, lavoro, scuola e formazione sono temi fondamentali. Noi in questi anni abbiamo
ottenuto risorse dai governi e le stiamo applicando con il piano periferie, dobbiamo
concentrare la nostra attenzione sugli investimenti della mobilità e sull’infrastrutturazione
verde dell’area metropolitana. Su questo ci sono molti spunti e esperienze e risultati
raggiunti nei diversi comuni dell’area metropolitana.
Abbiamo bisogno di riempire di contenuti l’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile
dell’area metropolitana.
Credo che davvero sul tema della sostenibilità si giochi il futuro della nostra comunità nelle
tre articolazioni che prima ho richiamato e che conoscete benissimo perché sono le
articolazioni previste dall’agenda dell’Onu e dalla Commissione europea.
Abbiamo bisogno di fare ulteriori passi avanti e di avere un’attenzione specifica al Piano
Urbano della Mobilità Sostenibile che per primi abbiamo adottato come Città metropolitana
in Italia e mettere al centro dell’idea che abbiamo di Città metropolitana gli investimenti che
in parte sono arrivati ed altri sono previsti e in sede di progettazione e appalto per fare del
Sfm la nostra metropolitana di superficie.
Abbiamo bisogno intorno a questa metropolitana di superficie di sviluppare ulteriormente il
nostro aeroporto che sta andando molto bene, le nostre porte di accesso, l’Università, la
Fiera e le tante eccellenze che si trovano sul nostro territorio.
Abbiamo un territorio pieno di eccellenze. La Città metropolitana serve a scegliere delle
eminenze. Abbiamo bisogno cioè di condividere delle scelte. Non abbiamo bisogno di una
Città metropolitana policentrica in cui ogni Comune faccia tutto e abbia tutto ma abbiamo
bisogno di scegliere insieme le localizzazioni più opportune in una logica di sistema.
Per fare tutto questo oggi mi limito a segnalarvi un tema che purtroppo ci accompagnerà nei
prossimi mesi: i bilanci dei 55 Comuni della città metropolitana sono bilanci solidi di una
comunità a diffuso benessere. Abbiamo passato come sindaci tempi difficili dal 2011 ad
oggi, speriamo tutti che la stagione dei tagli sia una stagione conclusa. Sulla Città
metropolitana resta aperto un tema dirimente, non può esistere pienamente autonomia di
una istituzione senza risorse finanziarie e senza autonomia finanziaria. Non possiamo dare
il senso compiuto di una comunità metropolitana se questa vive di finanza derivata.
Questo credo che sia il tema da mettere a fuoco nei prossimi mesi, se ci sarà il modo di
discutere di ulteriori riforme istituzionali in questo Paese perché credo che il lavoro vada
completato. Avete assistito tutti a un dibattito tipico di situazioni un po’ confuse, si stanno di
nuovo appassionando tutti al tema delle elezioni dirette. Io consiglierei caldamente prima di
riappassionarci al tema elezioni dirette di appassionarci al tema che le Province abbiano le
risorse per mettere a posto le strade e l’autonomia finanziaria per farlo e così la città
metropolitana. Perché su questa base l’eventuale elezione diretta di qualcuno ha un senso
se no è la classica discussione all’italiana che comincia dalla fine e mai dall’inizio. Questa è
la mia modesta opinione. Credo che sia giusto sottolineare il tema che avremo di fronte nei
prossimi mesi di riuscire a capire insieme all’associazione dei comuni come si assesterà un
eventuale autonomia finanziaria delle città metropolitane.
Noi abbiamo una grande autonomia statutaria che possiamo e dobbiamo continuare a
perseguire senza aspettare che il babbo sopra di noi ci dica come fare. Questa autonomia
va assolutamente perseguita. Abbiamo già fatto molte convenzioni e accordi tra comuni e
la Città metropolitana che può delegare funzioni senza bisogno di specifiche leggi e i comuni
possono delegare funzioni alla Città metropolitana.
La semplificazione che ognuno di noi vuole ma che poi si trova di fronte a leggi nazionali di
800 pagine dove ci spiegano come si fa la semplificazione con ulteriore proliferazione di
norme. Noi la semplificazione dobbiamo portarla avanti con la nostra autonomia statutaria
con gli accordi tra di noi con le associazioni economiche e del terzo settore.
Su questo tema ci vedremo presto perché la Città metropolitana non vive in un contesto
isolato, siamo un’area sicuramente europea, sicuramente inclusiva, sicuramente avanzata
rispetto a tanti territori del nostro Paese, ma credo che forte dovrà essere la nostra
attenzione al tema dei prossimi bilanci. Entro il 10 luglio sapremo se l’Italia sarà oggetto di
una procedura di infrazione o meno. Non lo dico per una posizione di parte, lo dico perché
nostra massima ambizione è sempre stata approvare i bilanci entro la scadenza
amministrativa prevista cioè il 31 dicembre per non interrompere i servizi e le attività per i
nostri Comuni. Credo che ci dovremo orientare in questo modo augurandoci tutti che la
prossima legge di stabilità sia una legge che non incida sulla vita delle amministrazioni, sui
loro piani investimenti, sulla loro autonomia finanziaria e soprattutto sulle risorse trasferite.
Io oggi mi limiterei a dirvi questo se non anche aggiungere: grazie! non so quanto ve lo
diranno nei vostri comuni (…) grazie!
Ci sono stati dei cambiamenti, c’è qualcuno che è di centrodestra e qualcun altro che è di
centrosinistra ma io vi prego di credere che vi proporrò una piccola riforma. Perché viviamo
in un Paese confuso ma possiamo contribuire. Penso che noi dobbiamo superare lo schema
che chi segue politiche sul nostro territorio debba per forza appartenere al centrodestra, al
centrosinistra o alle liste civiche. Penso che se uno ha a cuore l’Appennino possa parlare a
nome di tutti attraverso una delega che gli conferiamo insieme. Vi sconcerta? Vedo un
Paese che ha bisogno di questo e su questo io credo noi dobbiamo fare uno sforzo insieme
con la nostra autonomia statutaria.
È il mestiere più bello del mondo però finisce. Per fortuna noi non possiamo fare più di due
mandati, per fortuna nostra per evitare eccessive consuetudini e perché è bello sapere che
le cose hanno un inizio e un termine.
Grazie

 

 

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