Molti lettori ricorderanno il raccontino che diceva che se Maometto non andava alla montagna, la montagna sarebbe andata da Maometto. O viceversa, cambia poco. Dopo aver letto delle traversie di partorienti nella Vallata del Reno obbligate a fare viaggi con relativi sballottamenti per giungere ad un ospedale di Bologna, con gravi rischi per la madre e per il nascituro, mi è venuta la seguente idea : perché in un ospedale, tipo il “Maggiore” di Bologna, non viene mantenuta una ambulanza attrezzata per emergenze parto o altri interventi di urgenza che, appena allertati i responsabili, 2 o 3 , parta a sirene spiegate verso il luogo di intervento. Facciamo un esempio pratico : partoriente a Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere), allertata l’ambulanza di Lizzano assieme a quella dell’Ospedale Maggiore. La donna entro 15′ è accolta nell’ambulanza, dopo 25-30′ è a Silla e con altri 10-15′ è all’Ospedale di Vergato ove è arrivata o sta arrivando il veicolo partito dall’Ospedale Maggiore. Quindi viene evitato tutto il viaggio più allucinante da Vergato a Bologna, i tempi sono dimezzati ed evitate complicazioni alla donna ed al nascituro. Taluni potrebbero parlare di elicotteri, ma, ricordiamoci, che in montagna il tempo è, spesso, in condizioni tali da impedire l’intervento di un aeromobile. Mi aspetto, adesso, da parte delle istituzioni e suoi burocrati, tutta una geremiade di difficoltà, inceppi burocratici, spese, normative e chi più ne ha più ne metta. Chi conosce, per sua disgrazia, il mondo burocratico italiano, non si meraviglierebbe della emanazione di una disposizione burocratica che vieti, in caso di incendio della casa, di chiamare il Vigili del Fuoco, ma di portare detta casa alla stazione dei Pompieri.