Alcune settimane fa l’allora sindaco di Lizzano in Belvedere, sig. Polmonari, disse che, grazie alla costruzione della nuova seggiovia per il lago Scaffaiolo in sostituzione di quella in funzione perfettamente funzionante ma un po’ più corta. il Comune di Lizzano tornerà al 1960. Di tale anno, ed anche di anni prima e parecchi successivi, l’ho ben stampato nella memoria. D’estate lavoravo negli alberghi di Lizzano in gestione alla mia famiglia, ed in più facevo escursioni nel territorio del Corno alle Scale. In inverno, grazie ai pullman della neve ed alla ospitalità di vari parenti nel comprensorio del Belvedere, mi dedicavo assiduamente allo sci, allo sci alpinismo ed alle arrampicate su cascate ghiacciate. Di certo da metà Novembre in poi, oltre i 1200 metri in quota, la neve si misurava a metri. Ai primi di Dicembre ripartivano gli impianti di risalita, sciovie, al Corno in un ambiente totalmente bianco con spessori nivali da sogno. Essendo, per le feste Natalizie, ospite dai nonni a Pianaccio, anche lì la neve si misurava a metri. Da parecchi anni di precipitazioni nevose un po’ consistenti non si vedono né a Pianaccio e neppure al Corno, anzi, di anno in anno la neve è sempre più un oggetto misterioso. Detto richiamo all’anno 1960 mi ha fatto ritornare in mente alcuni interventi fatti da Belvederiani ad un convegno a Casalecchio, se non ricordo male nel 2017, avente quale argomento le seggiovie da impiantare nel comprensorio appenninico e sul crinale Corno-Doganaccia-Abetone . Un giovin signore mi si avvicinò e mi disse che eravamo all’inizio di una nuova era glaciale e che quindi era indispensabile munirsi di impianti a fune. Non so quali argomentazioni scientifiche avesse il giovin signore sul glacialismo a breve. Poco dopo mi si è avvicinato un signore sulla cinquantina o più con fare da agente segreto dell’FBI e, mettendo la mano destra sul lato sinistro della bocca mi comunicò, con un filo di voce, un segreto incredibile :”Nevica poco perché ci sono poche seggiovie !” . E rapido com’era venuto, si dileguò. Anche qui non ho saputo rintracciare gli studi scientifici che certificassero quanto dettomi. Adesso imparo che, grazie alla nuova seggiovia, il Comune di Lizzano in Belvedere ritornerà al 1960. Confesso la mia più totale ignoranza sul rapporto seggiovie/precipitazioni nevose, qualcuno deve essere più addentro a questo problema, visto che, se si torna al 1960 quando di neve se ne misurava a metri, un recondito e misterioso legame fra seggiovie e nevicate vi dovrebbe essere. Basterà attendere alcuni anni per verificare, in pratica, tale legame . Ce lo auguriamo tutti, in primo luogo il mondo agricolo che soffre della penuria d’acqua, e poi gli appassionati di sport invernali e chi opera in detto settore. Chi vivrà vedrà .