PROTEZIONE CIVILE: Maltempo, in Emilia-Romagna in corso la ricognizione dei danni, dalla montagna alla costa

Il presidente Bonaccini: "Firmerò la richiesta di stato di emergenza nazionale"

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Bologna- Vento, temporali e piogge intense, mareggiate. Anche in Emilia-Romagna, nei giorni scorsi l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’Italia ha causato ingenti danni, oltre che ai privati cittadini, alle imprese, in agricoltura e acquacoltura, colpendo in particolarele aree collinari e montane centro-occidentali e la Costa. Tanto che la Regione ha deciso di chiedere lo stato di emergenza.

La situazione in Emilia-Romagna

In particolare, gli eventi meteo-marini, hanno causato danni nelle aree collinari e montane centro- occidentali e lungo la costa.

Le piogge intense nei territori montani di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena – 400-500 mm con picchi di 200 mm in poche ore sul fiume Taro – hanno provocato esondazioni di rii minori, con danni alle opere idrauliche, alla viabilità comunale e provinciale.

Il vento, con raffiche fino a 140 Km/ora ad esempio nel Comune di Bobbio nel piacentino, ha causato danni a edifici pubblici, scuole, a numerosi edifici privati, ad attività produttive e soprattutto al comparto agricolo e zootecnico. Anche sul resto del territorio regionale il vento ha comportato la caduta di alberi e danni estesi all’agricoltura.

Si sono registrate, nelle aree colpite, interruzioni anche prolungate della fornitura di energia elettrica per migliaia di utenze, oggi completamente ripristinate.

Il vento e la forte mareggiata hanno inoltre provocato danni ingenti al sistema di difesa della costa, alle strutture produttive e, in particolare, al settore produttivo della acquacoltura.

Inoltre, la piena in corso del fiume Po e le piene dei corsi d’acqua che sfociano nell’Adriatico settentrionale stanno trasportando notevoli quantità di materiale in mare, con conseguenti prevedibili rilevanti spiaggiamenti sulle coste e la necessità di recupero e smaltimento da parte dei Comuni.

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