Un ricordo di Gigi Serafini, vero amico della Patrona del Basket

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Da sn: Christian Pavani, presidente Fortitudo, l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e Gigi Serafini – foto bolognabsket.org

 

Ho conosciuto Gigi Serafini , il Grande Pivot della Virtus campione d’Italia nella metà degli anni ‘70,quando si tenne a Porretta, nell’aprile del 2015, la prima manifestazione pubblica per sostenere l’ufficializzazione della Madonna del Ponte come Patrona della pallacanestro italiana.

Nell’occasione intravidi accanto a Renzo Bariviera, stella dell’Olimpia Milano, un “gigante” che, dopo le presentazioni di rito, scoprii essere il Gigi Serafini associato all’immagine in figurina con la maglia della Nazionale e la barba non troppo pronunciata.

Gigi era legatissimo all’Appennino bolognese; infatti, era abituato a soggiornare  nei mesi della calura estiva a Castel d’Aiano ,“Castello”, come lui  chiamava il paese dove aveva incontrato sua moglie Raffaella; forse anche per questo attaccamento affettivo al territorio appenninico si adoperò da subito per offrire il suo fattivo contributo alla “causa” della Patrona del basket  , rendendosi ben conto che un simile riconoscimento di rilievo nazionale ,al di là della sua significatività dal punto di vista religioso devozionale, doveva fermentare  il “seme buono” per iniziative sportive di alto livello e tali da ingenerare un effetto traino di sviluppo turistico.

15 aprile 2015, cerimonia di presentazione della Patrona del Basket, tra i sindaci e politici dell’Alto Reno due ex nazionali del basket Gigi Serafini e Renzo Bariviera

Gigi, con il pragmatismo e la voglia di fare che lo contraddistinguevano, aveva messo a disposizione la sua esperienza di grande interprete dello sport della palla a spicchi per allestire a Porretta dei basket camp e organizzare nelle scuole incontri formativi con i ragazzi per avvicinarli alla pratica sportiva della pallacanestro e infondere ,soprattutto,  un profondo messaggio educativo con l’affermazione dei valori dello sport.

Purtroppo, per quanto mi consta, gli interlocutori istituzionali locali ai quali aveva prospettato tali opportunità non hanno saputo cogliere la sua preziosissima offerta di collaborazione.

Non bisogna dimenticare che  Gigi è stato l’ultimo tedoforo  della staffetta che in occasione della celebrazione del 6o° del “Sacrario del cestista” ha accompagnato, dal Santuario di San Luca di Bologna fino a Porretta,  la fiaccola olimpica benedetta da Papa  Francesco.

Gigi avrebbe voluto che l’annuale raduno dei “Maturi Baskettari”, l’associazione che raccoglie i grandi protagonisti del basket degli anni passati ,si fosse tenuto a Porretta proprio in omaggio alla Madonna dei cestisti; in questo modo ,con la “scusa della pallacanestro”, si sarebbero riempiti, almeno per un week-end,gli alberghi di Porretta.

 

Due tedofori d’eccezione per la Patrona (da sn): Gigi Terrieri, ex dirigente e speaker della Virtus Bologna ora dirigente del Basket Ferrara, e Gigi Serafini – foto da basket room di Porretta Terme

Se, a seguito del definitivo riconoscimento della Madonna del Ponte come Patrona del basket, dovesse, come auspicabile, essere finalmente creato un grande evento sportivo di respiro nazionale il modo più consono per onorare la memoria di Gigi sarebbe quello di dedicare la manifestazione a lui, il Grande Pivot , immaginando che ora il suo slancio indomito sia proteso a raccogliere un rimbalzo e poi proiettato  in alto per realizzare un canestro nel cielo.

Alessandro Albicini   

 

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