RIALE (BO): L’incontro dei sindaci

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È ormai una tradizione, i Sindaci di Casalecchio e Zola Predosa si incontrano alla Sagra di Riale per parlare dei loro territori.

Intervistati dai cittadini, tramite mail e in diretta dal sempre bravo Gabriele Mignardi, Massimo Bosso Sindaco di Casalecchio di Reno, e Davide Dall’Omo Sindaco di Zola Predosa, venerdì 8 settembre hanno risposto alle domande dei cittadini e fornito qualche scoop, come li ha voluti chiamare il Sindaco di Zola Predosa, durante le incalzanti domande di Gabriele Mignardi.

Partiamo dall’immediato futuro, di cui tutti stanno parlando, le elezioni comunali del 2024.

Massimo Bosso è al secondo mandato, in teoria l’ultimo, in pratica è da vedere  perché visto la poca partecipazione popolare le regole potrebbero cambiare. E se cambiassero Bosso, sarebbe disponibile per un terzo mandato?

Tenta di evadere da questa domanda il buon Massimo, la voglia di tornare a girare in Bicicletta è tanta quindi ne farebbe anche a meno di un terzo mandato, ma la passione con cui nella sua vita ha fatto politica e i progetti messi in atto in questo decennio di amministrazione, non gli farebbero far fatica ad accettare un’altra candidatura. Non ci crede in questo cambio di programma, e forse non ci spera neanche, mancano 6 mesi alla fine del mandato e in questi mesi il suo lavoro è concentrato soprattutto nel dare continuità al loro svolto fino ad ora.

Completamente diverso il discorso per Davide Dall’Omo, più giovane del collega di Casalecchio e al primo mandato a Zola Predosa.

Davide Dall’Omo si rende disponibile per un nuovo mandato, e non nasconde che spera di vedersi appoggiato dal Pd Zolese ma non solo, sperando di raccogliere anche l’appoggio di Movimenti, Movimenti Civici e altri.

Parole testuali del Sindaco di Zola che fanno partire in anticipo le elezioni zolesi con non poche e difficili trattative che si pongono nello storico e difficile scenario Zolese.

 

 

Un tema molto sentito da entrambe le popolazioni dei due comuni è quello della raccolta differenziata.

Il fatto che Bologna abbia fatto un clamoroso dietrofront tornando ai cassonetti, dopo l’adesione alla raccolta porta a porta, apre speranze nei cittadini di tutto l’hinterland Bolognese di un possibile ritorno ai famigerati bidoni nei propri paesi.

Ed è lo stesso Bosso a mantenere alte le speranze ritenendo i Comuni danneggiati da questa modalità di raccolta differenziata, una raccolta che non è fatta secondo quanto stabilito dal contratto stipulato e facendo ventilate dal Sindaco di Casalecchio anche la possibilità di azioni legali nei confronti dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti.

Davide Dall’Omo non smentisce Massimo Bosso, affermando  al contempo che per ora la raccolta porta a porta rimarrà, ma anticipando che saranno fatte isole ecologiche in ogni frazione Zolese per poter conferire i rifiuti anche nei giorni fuori raccolta del porta a porta.

Una doppia raccolta nel futuro quindi a Zola Predosa, un’idea che, per chi volesse andare a vedere, si potrebbe trovare in qualche programma elettorale non targato Partito Democratico delle elezioni comunali Zolesi del 2019.

Altra novità in arrivo a Zola Predosa saranno gli otto velo box che saranno installati nel territorio. Scatole vuote a cui a rotazione saranno installati autovelox che controlleranno la disciplina zolese nel mantenere i limiti di velocità.

Esattamente come quelli messi in Valsamoggia praticamente sempre vuoti, i cui controlli non sono certo eccessivi.

 

 

Nel chiudere la serata dopo marciapiedi sporchi, altri rifatti, giardini non tenuti e campi da basket da riasfaltare, si è parlato del “trenino”, che non è altro che la linea Bologna-Vignola, linea storica del nostro territorio, riattivata da un decennio abbondante e che finalmente sembra trovare un costante utilizzo da parte dei comuni attraversati.

Un attraversamento che spezza a metà molti paesi e che da sempre è oggetto di aspre critiche da parte di cittadinanza e popolazione.

Per potenziare questa linea, che potrebbe realmente essere una delle soluzioni al traffico esagerato della zona, sembra si sia vicini alla realizzazione della doppia rotaia per diversi tratti da Bologna a Vignola.

Un investimento da parte di Tper di 50 milioni di Euro con particolare interessamento proprio per il territorio di Zola che è il punto più complicato da realizzare con il problema del Ponte sul Lavinio, un ponte ormai vecchio, molto a ridosso della vicina stazione e che crea un imbuto difficile da gestire.

Un intervento che sicuramente nella quotidianità attuale potrebbe essere fondamentale ma un intervento che ai più pone una domanda interessante e non guarda certo al futuro.

Infatti guardando un po’ la morfologia e il territorio che viene attraversato ci si chiede dove questo sdoppiamento di rotaia possa essere realizzabile. A forza di costruire gli spazi rimasti a disposizione  non sono tanti.

E quindi chi scrive si chiede, e non se lo chiede da poco e non se lo chiede solo chi scrive, se invece di spendere 50 milioni per un paio di punti di doppia rotaia, perché non cominciare a pensare ad una vera metropolitana sotterranea che attraversi i paesi da sotto e non li tagli a metà, realizzando al posto dell’attuale ferrovia, la Bologna-Vignola-Modena Ciclabile?

Sicuramente servirebbero molto più di 50 milioni, sicuramente ci vorrebbe del tempo, ma si risolverebbero quei problemi ormai secolari di tutti i centri abitati attraversati, portando il territorio ai livelli di tante realtà mondiali se non anche qualcosina di più.

Utopia?

Forse.

Lungimiranza?

Certamente!

 

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