Bologna Velata: gli artisti bolognesi della seconda metà del ‘900 a 500 m. s.l.m.

Si arricchisce la collezione dell’Opificio Artistico Silvestre Ideale di Vergato

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Presentazione dell’edizione 2022

 

Il prossimo 8 ottobre verranno presentate al pubblico le nuove acquisizioni della Collezione d’Arte permanente “Bologna Velata – Artisti bolognesi della seconda metà del ‘900 a 500 m. s.l.m.” presso O.A.S.I. (Opificio Artistico Silvestre Ideale) a Tolè (Vergato-Bologna) in località Molino Balone-Casoncello.

Sono ormai 145 gli Autori presenti nella Raccolta. Le opere presentate quest’anno vanno a costituire un arricchimento della collezione, integrando le conoscenze circa la cultura visiva bolognese nella seconda metà del XX secolo, grazie alla presenza sia di artisti che hanno attraversato tutto o la maggior parte del ‘900, che di autori che hanno transitato le loro sintesi artistiche nel nuovo secolo. Sono infatti presenti Alessandro Cervellati, Giovanni Romagnoli, Nino Corrado Corazza, Lea Colliva, Norma Mascellani, Aldo Borgonzoni, Enzo Pasqualini, Carlo Leoni, Michele Salemi, Bruno Pinto, Claudio Corsello, Bruno Benfenati, Claudio Nicoli e Rinaldo Novali.

 

La collezione permanente è in continuo accrescimento, avviata a partire dal 2019 dallo scultore Paolo Gualandi e sua moglie Patricia Brasili e nasce dall’esigenza di dare visibilità alle relazioni culturali tra artisti della seconda metà del ‘900, periodo ricco di fermenti innovativi sia sul piano culturale che sociale, che dello sviluppo artistico avendo come criterio la presentazione di artisti che hanno affiancato attività creativa e ruoli didattici presso istituzioni pubbliche e/o private, formando così le successive generazioni di artisti che a loro volta hanno guidato nuovi allievi nel cercare la propria via di espressione e così di seguito, a costituire “catene di discepolato” (Loretta Secchi, 2020).

 

Nicola Zamboni e Pietro Di Natale

 

Una proposta di questo tipo – spiega lo storico dell’arte Pietro di Natale – non poteva che provenire da un artista come Paolo Gualandi, che, nato nel 1950, di quel secondo Novecento è stato testimone oculare, nonché attore di primissimo piano, avendo tenuto, dal 1971 (e sino 2007), la cattedra di modellazione plastica al Liceo Artistico di Bologna e con spirito illuminista, ed onestà intellettuale, ha avviato attraverso la raccolta di testimonianze concrete una sorta di enciclopedia dell’arte”.

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