In merito alla vicenda delle nuove edificazioni di via Catalani a Riale e alle successive richieste di chiarimenti arrivate dalle associazioni ambientaliste e da alcuni cittadini residenti nella zona, il Comune di Zola Predosa precisa prima di tutto che non esistono vizi di legittimità reali o presunti sui Permessi di Costruire rilasciati ai privati nell’ambito del Piano Strutturale Comunale (PSC), approvato durante gli scorsi mandati a seguito di un percorso aperto e partecipato che coinvolse tutti gli Enti con competenze in materia ambientale e con responsabilità nel governo del territorio, oltre che tutte le componenti della società civile (in forma singola e associata) che vollero esprimersi e a cui il Comune all’epoca rispose puntualmente.
L’approvazione finale del PSC avvenne inoltre con la valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale e del parere vincolante dell’allora Provincia di Bologna (oggi Città metropolitana), che accertò la conformità dello strumento rispetto al quadro legislativo vigente e agli strumenti di pianificazione sovraordinati, tra i quali in primo luogo quel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) con le sue prescrizioni, direttive e indirizzi, che nulla hanno a che vedere con l’intervento di cui stiamo parlando, inserito secondo gli strumenti urbanistici nel perimetro del territorio urbanizzato e non in quello collinare.
Per quanto riguarda gli alberi presenti nelle aree private di via Catalani di cui è previsto l’abbattimento, è bene sottolineare che non sono tutelati per particolare pregio o valore ambientale, ma esclusivamente per le loro dimensioni e solo dal Regolamento comunale del verde, non da vincoli o strumenti di rango superiore.
Degli 11 alberi che dovranno essere abbattuti, 8 non appartengono a specie autoctone (Cedri Deodara e Cipressi Arizonica), 2 sono addirittura inseriti nell’elenco delle piante vietate per le nuove piantumazioni (Robinia Pseudoacacia) e solo uno (Prunus Cerasifera) è un albero locale di modeste dimensioni; la Quercia più volte citata nei giorni scorsi anche a mezzo stampa rimarrà al suo posto insieme ad altri 4 alberi.
L’abbattimento delle piante appena citate si rende necessario perché la conformazione del lotto non consente altre soluzioni progettuali per poter esprimere la capacità edificatoria cui il proprietario ha diritto, ma il privato ha l’obbligo di compensare parte degli alberi abbattuti: al posto dei 3 Cedri verranno allora piantati 9 nuovi alberi nel Parco Berlinguer adiacente al lotto edificabile e il privato dovrà aggiungerne altri 6 all’interno della sua proprietà, per un totale di 15 nuove piante in sostituzione di quelle abbattute, oltre alla garanzia del mantenimento dei 5 esistenti di maggior pregio e rilievo. Il saldo finale di queste operazioni sarà di 20 alberi contro i 16 attualmente presenti nell’area, cui si aggiunge la monetizzazione delle piante non sostituite che il Comune reinvestirà in politiche per il miglioramento ambientale.
“Ho trovato spiacevoli e fuori luogo le polemiche di questi giorni perché, oltre alle politiche espresse nel corso dell’intero mandato dalla nostra Amministrazione comunale, tra cui gli oltre 1.000 nuovi alberi piantati in tutto il territorio, di cui alcuni sono andati a formare un nuovo boschetto realizzato proprio in collaborazione con Legambiente e altre associazioni, le scontistiche introdotte sin dal 2019 per coloro che nell’espressione degli indici edificatori scelgono soluzioni progettuali a maggior impronta ambientale, abbiamo sempre voluto mantenere un dialogo aperto e costruttivo con tutto il mondo dell’ambientalismo attivo, offrendo ascolto e attenzione a quelle osservazioni”, sottolinea il Sindaco Davide Dall’Omo. “Questa volta purtroppo si è preferita la strada della polemica fine a sé stessa senza nemmeno darci il tempo di rispondere nel merito alle lettere ricevute (cosa che abbiamo fatto proprio in questi giorni), ma la nostra disponibilità al confronto e alla critica rimangono, così come la volontà di proseguire con le politiche che ci hanno portato in questi anni a compiere corposi investimenti per l’efficientamento e il miglioramento energetico degli edifici e dell’illuminazione pubblica e più in generale per il contrasto, vero e concreto, al cambiamento climatico”.