Il 31 Luglio il Circuito dei Santuari dell’Emilia Romagna ha girato la boa della sua quinta edizione.
Tante storie in questa prima metà di manifestazione, tanti giri in bici ma anche splendide camminate verso Santuari della Regione.
Superate le undicimila visite, più di 3000 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con oltre seicento iscritti e quasi 400 partecipanti tra ciclisti, camminatori e HandBiker a darsi battaglia a suon di visite e grandi giri.
La passione con cui i partecipanti stanno vivendo il Circuito 2024 è incredibile e le classifiche ne sono testimonianza. Se alcune hanno già padroni assoluti, in altre invece regna l’incertezza con una battaglia che si deciderà solo all’ultimo giorno.
Tra le classifiche che fanno più scalpore quella del Trekking femminile dove Ada, nickname Ada Super, e ne ha ben donde, al giro di boa sta dominando con 44 visite e più di 1000 punti staccando decisamente la seconda in classifica, Claudia con 33 visite e 500 punti in meno.
Ada a più di 70 anni si è innamorata del Circuito e oltre a girare i Santuari del bolognese prende il treno e sta andando a visitare anche quelli delle altre città.
Tra gli uomini il dominio di Frederick Merlika sembra ormai consolidato e la particolarità è che Frederik è il genero di Ada. Chi avrà contagiato chi non lo sappiamo, certo che il dominio è una caratteristica di famiglia.
Neanche il mitico Paolo Pesci sembra riuscire a insidiare Merlika, anche se Paolo sembra diretto a vincere la categoria E-bike, grazie alla sua tenacia e pazienza sta conquistando anche quest’anno tutti i brevetti disegnati del Circuito.
La passione per la bicicletta, per il camminare e per il territorio che il Circuito ha mappato lo si vede e lo respira nei giri che ogni Settimana si vedono compiere.
Alberto il giorno dell’apertura ha percorso 200 km tra la bassa e San Luca, alla conquista di diversi Santuari salutando alla grande l’inizio della quinta edizione.
Marco ha preso le ferie per passare due giorni in vacanza in bicicletta e conquistare i Santuari della provincia di Cesena, Rimini e Ravenna.
Martina, sotto il sol leone di Luglio, in due giorni ha conquistato il Piacentino con grande fatica ma grandissima soddisfazione con giri oltre i 100 km e più di 2000 metri di dislivello.
Anche le HandBiker continuano ad essere protagoniste.
Daniele e Davide in compagnia del fido accompagnatore Stefano sono partiti da Cà Bortolani e hanno conquistato il Santuario di Passo Brasa, e poi nel ritorno hanno deviato e conquistato il Santuario di Rodiano.
Davide si è spinto ad inizio agosto fino al Cavone per poi scendere al ritrovo di Madonna dell’Acero.
Una tenacia incredibile che ci riempie di orgoglio e di gioia.
Non solo giri in bici e oltre le due belle camminate organizzate da Enrico ed Andrea, una a Madonna del Faggio passando per lo splendido borgo delle ortensie, Tresana, e una a Ronchidoso tornando dallo storico monte Belvedere con i ruderi del vecchio castello, c’è anche chi i giri li ha fatti di corsa, in Trail.
Ruben ne ha fatti un paio, uno nel modenese e uno nel bolognese. Partito da LaCà, alle pendici del Corno alle Scale, è salito da lì al Monte Nuda, sceso al Cavone, incontrato un’amica e con lei salita al Lago Scaffaiolo, allungato alla Croce Arcana e fino a Cima Tauffi per poi risalire la Riva da Ospitale e conquistare Madonna dell’Acero dalle Cascate del Dardagna, un giro ciclistico, fatto a piedi di 45 km e 2500 metri di dislivello.
Tanti sono anche quelli che sono saliti in vetta alla cima Coppi del Circuito, la Madonna della Neve del Monte Cimone a 2100 metri sul livello del mare.
Tutti a piedi, anche Frederik che in un giro dove non voleva toccare Santuari, arrivato a Pian Cavallaro è sceso di bici, l’ha presa in spalla ed è salito con le scarpe con le tacchette in cima per poi discendere. Cosa fa fare il Circuito è incredibile.
Anche i Bikers con le loro MTB sono stati protagonisti di grandi giri. I ragazzi dei Maverix stanno completando il brevetto Sterrato, disegnato dal loro capitano Andrea Mambelli, con grande allegria ma anche con grandi prestazioni tecniche e atletiche.
Per arrivare a Madonna del Faggio hanno preso il treno fino a Porretta e poi sono saliti subito, prima fino a Castelluccio, poi sono andati a Tresana da Prato Novello per arrivare in discesa a Madonna del Faggio.
Sarebbe bastato questo tragitto per finire il giro e tornare a Porretta e invece Michela, Giovy, Daniel, Stefano, Passo e Andrea hanno proseguito. Scesi a Panigale, sono saliti a Lizzano, Vidiciatico, alle 13:30 sono arrivati LaCà continuando a salire fino a Madonna dell’Acero.
Pensate che i bikers fossero contenti così?
Qualcuno si, ma altri 4 hanno proseguito salendo al Cavone e poi fino al lago Scaffaiolo.
Potrebbe bastare, ma non per due pazzi eroici, come li ha definiti Michela.
Andrea e Daniel prendono il crinale, scalano lo Strofinatoio e arrivano al Corno alle Scale e alla croce di Punta Sofia.
Giri spettacolo non solo nelle prestazioni tecniche ma anche nello studio dei giri.
Fortunato ha completato in solitaria il brevetto di Ferrara con una due giorni caldissima che gli è valsa più di 300 km in sella alla sua Gravel, mentre Andrea ed Elena, marito e moglie hanno deciso di scegliere il Circuito come fuga d’amore e dallo stress quotidiano della vita familiare.
Hanno lasciato i loro cinque figli a Baby Sitter e nonni, hanno preso il treno per Porretta e sono saliti a Vidiciatico in bici conquistando subito alcuni Santuari tra Porretta e Castelluccio.
Soggiornato e cenato all’hotel Villa Svizzera, partners del Circuito, che crede fermamente in questo binomio, ciclo-turismo, la mattina sono tornati a casa in bici, a Borgo Panigale, andando a conquistare altri Santuari lungo la strada.
Tanti modi di vivere il Circuito, nessuno sbagliato tutti meravigliosamente vivi.
A metà Agosto tutti i 358 Santuari mappati del Circuito sono stati visitati, alcuni in modo costante tanto da aver già un custode, o più custodi pronti a prenderne le chiavi onorarie.
Sei Santuari sono stati visitati più di 20 volte da uno stesso partecipante, segno di vicinanza a quel Santuario e alla sua Madonna, segno di appartenenza e di affetto.
Mancano ancora tante pedalate e tanti passi prima della fine del Circuito il 26 Ottobre e siamo sicuri che tante altre storie sono pronte per essere vissute e raccontate.
foto di Enrico Pasini