CICLISMO – GIRO D’ITALIA: Giorno di pausa, momento di riflessione

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Filippo Ganna – foto agi

 

Il Giro d’Italia riparte dopo il primo giorno di riposo e continua a risalire lo stivale partendo da Lanciano e rimanendo in Abruzzo, facendo tappa a Tortoreto, con un circuito duro e spettacolare tra Colonella e Controguerra.

Proviamo a fare una piccola analisi di queste prime 9 tappe che hanno alternato momenti esaltatati ad altri più deludenti.

Le due vittorie di Filippo Ganna hanno fatto sognare molti tifosi italiani e stanno risvegliando anche chi, ormai da anni, si era assopito credendo che non potesse più venire esistere un personaggio popolare e forte, ma anche romantico, come il giovane Piemontese. La vittoria nel cronoprologo era sicuramente pronosticata, ma quella a Camigliatello Silano, con una lunga fuga conclusa da solo, partendo in salita lui, che dice di essere sopra gli 80 kg, ha fatto alzare dai divani moltissimi e sta riempiendo non solo le pagine dei giornali, ma anche le chat di tutti i gruppi ciclistici d’Italia con la discussione su dove potrà arrivare questo ragazzone. Sarà solo un uomo da classiche o diventerà un uomo da grandi giri?

A mio parere Filippo potrà tutto nella sua carriera, il suo peso dichiarato secondo me è un piccolo bluff e sicuramente potrà limare ancora qualcosa per andare a vincere un grande Giro. Avrà sicuramente bisogno di un percorso disegnato a sua misura, con tanti chilometri a Cronometro e poche salite dure, ma un grande Giro, anche grazie alla grande capacità di pedalare con testa, prima che con le gambe, lo potrà conquistare.

Prima però sarebbe bello e importante vederlo vincere qualche grande classica del nord, e magari stabilire il nuovo record dell’ora, sarebbe bello e importante per tutto il movimento ciclistico mondiale, non solo italiano.

L’unico momento negativo per Filippo è arrivato nella tappa del l’Etna, quando è stato costretto a rimanere a servizio del suo Capitano dichiarato, Geraint Thomas, che con il Giro aveva un conto in sospeso e che non è riuscito a saldare, anzi ha dovuto estenderlo per una caduta tanto ridicola, quanto sfortunata, che lo ha costretto al ritiro.

Quel giorno Ganna ha perso 11 minuti dai migliori lasciando la Maglia rosa a Joao Almeida, forte e giovanissimo scalatore portoghese delle Deceuninck Quick Step che da quel giorno, fino ad oggi, non l’ha più mollata.

In molti pensano la perderà presto, lui stesso dice di non pensare di riuscire a portarla fino a Milano, ma questo ragazzo ha grinta da vendere e una sicurezza nel pedalare e nel muoversi già da navigato professionista.

Continuare a non attaccarlo è un grave errore da parte dei big rimasti che dalla partenza di Palermo, oltre a Thomas, hanno perso anche Simon Yates, unico positivo al Covid trovato fino ad ora.

Almeida ha una squadra molto forte, che si sta prendendo la responsabilità di tirare nei momenti duri della corsa, come la squadra del leader dovrebbe fare sempre.

Sulle lunghe e bagnate salite Abruzzesi, domenica, la Deceuninck era davanti che tirava quando, all’improvviso, la Trek Segafredo di Nibali gli ha dato il cambio mettendo a tirare il mai domo Jacopo Mosca. Fino a qualche chilometro prima la Trek era sparsa nel gruppo, Vincenzo aveva di fianco pochi uomini, una volta ricompattata e messa davanti, quella trenata ha stremato i ragazzi della Trek che in breve hanno lasciato Nibali da solo.

Vincenzo fa il padrone di casa, forse è anche naturale che sia così, ma in realtà lui non è il padrone di casa e se lo vuole fare deve attaccare e provare a ad aprire le apparenti, calme, acque, in cui navigano i suoi rivali.

Su tutti Jakob Fulsang con cui si è creata una rivalità esagerata, e creata ad arte, per sporcare di inchiostro le pagine dei giornali.

Il corridore dell’Astana appare il più forte, ma per il momento ha fatto solo quello che ha sempre fatto. Lo scatto e i secondi guadagnati a Roccaraso sono la fucilata perfetta di una grande classica, come il Lombardia appena conquistato. Per vincere il Giro ci vorrà molto di più, lui lo sa perché non ne ha mai vinto uno e i suoi piazzamenti non sono certo rilevanti. Ma in questo 2020 ha tutte le carte in regola per vincere, queste carte è ora anche per lui di giocarle.

Il Giro non è neanche a metà, in teoria, perché in questo anno pandemico non si sa neanche se finirà con tutte le 21 tappe e in questo anno pandemico, con Maggio che è Ottobre, le grandi salite si stanno già vestendo dell’inverno e forse non lasceranno passare la carovana del Giro.

Nibali e scalatori come lui, dovrebbero capirlo e agire di conseguenza.

La classifica è cortissima e per questo assolutamente imprevedibile, Almeida venderà cara la pelle prima di lasciare la Rosà, ma dietro di lui le sorprese non mancano, Wilco Kellerman e Pello Bilbao sono due di queste, ma ancora di più e sorprendente e stupendo il quarto posto di Domenica Pozzovivo.

Domenico non è mai stato un esempio di stile in bicicletta, e l’automobile che l’anno scorso lo ha travolto lo ha completamente trasformato, storcendolo su un braccio che ancora bendato continua a procurargli fitte e pungenti dolori. Eppure Domenico è lì, sempre lì davanti con i migliori, più pedala più si carica più il corpo sembra reagire e riprendersi dalle sfortune che a questo ragazzo non sono mai mancate.

La classifica è così corta che dodicesimo a un minuto e mezzo da Almeida c’è un suo gregario, Fausto Masnada, ragazzo dalle grande fughe fino allo scorso anno, quando all’Androni, non si risparmiava mai la sortita di giornata. Vederlo così vicino alla Rosa fa sognare un colpo di mano assai improbabile, ma molto elettrizzante.

Pronosticare un vincitore è più complicato di quel che si pensi, sognare una sorpresa non costa nulla, e l’unica cosa che possiamo, e dobbiamo chiedere a tutti questi ragazzi, in questo Giro d’autunno, è proprio di farci sognare.

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