BASKET: Kazan costringe la Virtus alla bella

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In Russia non è riuscito il colpaccio. Dopo un primo tempo in cui sono mancati tiro e difesa, dopo essere arrivata anche a -18, la Virtus si è gradualmente ripresa fino ad arrivare al pareggio a 19” dalla sirena, ma i padroni di casa non hanno mollato e un fallo di Pajola più una mancata presa di Belinelli su un passaggio a fil di riga sul fondo e pressato da avversario hanno spento ogni speranza.

Il Kazan ha giocato molto bene per 30’ con circolazione di palla fuori area e buone percentuali di tiro sempre da fuori. I bianconeri per 20’ hanno segnato grazie ai tiri liberi e alle realizzazioni di Belinelli che dopo aver sbagliato un facile primo tiro ha segnato con continuità da ogni posizione. Teodosic non è riuscito a ripetere la prova eccezionale  di gara1 ma è stato ugualmente una spina nel fianco della difesa dei locali sempre più aggressivi. Pajola ha lottato ma ha perso qualche pallone prezioso. Hunter si è visto da metà gara in avanti, ma ha avuto difficoltà contro il lunghi avversari, come Tessitori che pure ha fatto minuti (non molti 8′) positivi. Dal resto della squadra l’apporto è stato piuttosto relativo. Gamble è stato in campo 14’ senza risultare determinante. Weems da 3 partite è irriconoscibile e si sente la mancanza dei suoi canestri da fuori. Ricci ha alternato cose egregie a errori. Su Markovic non si possono dare giudizi  per il noto infortunio alla caviglia da cui non si è ancora ristabilito. Sul trio Alibegovic, Adams e Abass ci sono tuttora punti interrogativi. Stiamo parlando di giocatori rispettivamente di 26-27-28 anni quindi non ragazzini debuttanti ma elementi nel pieno della forza, scelti e voluti dal coach, che non riesce ad ottenere quanto ci si aspettava in questo determinante periodo. Djordjievic ha vinto 19/20 e quindi non dovrebbe essere in discussione, però bisogna ammettere che c’è qualche conto che non torna. Di Adams ho già detto più volte che lo giustifico perché gioca in un ruolo non adatto. Nel suo dna non c’è la regia ma la finalizzazione dell’azione. Abass molto probabilmente sente l’incubo di dover essere perfetto nei pochi minuti concessi e questo è un handicap che non riesce a superare e lo porta a sbagliare e a perdere palloni. Alibegovic non riesce  a maturare il salto dal livello a cui era abituato a quello attuale, è molto generoso, lotta su ogni pallone, dalla foga si lascia trascinare e commette errori anche  banali. A questi vorrei aggiungere Gamble. Da tempo gli vengono concessi pochi minuti e incide relativamente anche in partite di campionato.

Il prossimo match in programma è contro Trieste dell’ex Delia, che sta facendo un buon campionato sotto la guida di Dalmasson. La gara che non sarà facilissima mentalmente perché il pensiero sarà tutto su gara 3 col Kazan. Gara che vale una stagione per gli obiettivi dichiarati dalla dirigenza bianconera fin dallo scorso settembre. Gara di svolta per anche per le decisioni che verranno prese nel futuro prossimo.

 

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