CICLISMO: Al via il Giro d’Italia 2021

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Filippo Ganna, prima maglia rosa

 

È tornato il Giro d’Italia, è tornato nella sua collazione naturale di metà primavera dopo la splendida, (concedetemela visto che Giro2020 è stato), parentesi dell’anno più nero del nuovo millennio.

È iniziato il Giro ed è iniziato esattamente come era finito, con la vittoria di Filippo Ganna, monumentale sulle strade di Torino, città della sua regione, che ha ospitato la partenza di questo Giro 2021.

Una vittoria che tanti aspettavano ma che non era annunciata. Dopo il dominio dello scorso anno Filippo era dal 22 Febbraio che non vinceva, “Sono Umano”, aveva detto alla Milano Sanremo, persa per scelte scellerate della sua Ineos, più che per colpa sua. Ma erano le cronometro che preoccupavo, con tre sconfitte per molti inaspettate ma che non lo hanno scalfito minimamente.

Nessuna crepa in TopGanna che a Torino ha dominato con una sicurezza impressionante, buttandosi in ogni curva come un vero Top Gun alla guida di un caccia pronto ad attaccare. Ed eccolo allora in Rosa, alle sue spalle un sensazionale Edoardo Affini, una vita da gregario, una vita di bellissimi piazzamenti nelle cronometro. Vederlo in Rosa forse sarebbe stato ancor più eccitante che vedere Ganna, ma contro Filippo, praticamente a casa sua, serviva solo un miracolo. Con ancora Ganna ansimante, Edoardo e Filippo si sono stretti in un abbraccio da pelle d’oca, emozioni uniche in questi anni distanziati socialmente.

Questi ragazzi hanno corso ai 58 km/h orari, impressionanti nello spingere rapporti che erano vere e proprie padelle. Ganna correva con 60 denti davanti e 11 dietro, su una bici dipinta di un blu elettrico la cui vernice costa 1500 euro al kg e viene usata per gli aerei militari.

Top Ganna è in Rosa, non per caso, è il più forte, seguito dai più forti.

Sarà un Giro molto lungo e molto aperto.

Simon Yates

 

Mi spingo a pronosticare tre nomi secchi per la vittoria finale, ma in realtà il numero di contendenti è molto più ampio, abbiamo già visto nel 2020 quanto la strada decida da sé chi accettare e chi respingere.

L’uomo da battere a mio avviso è Simon Yates, imbattibile nelle corse disputate finora, dove voleva vincere ha vinto senza mostrare sbavature. Potrebbe essere veramente il suo anno e se lo meriterebbe alla grande.

Dietro di lui Egan Bernal. Egan può dimostrare due cose, una il contrario dell’altra.

Può cambiare la storia dimostrando che un Colombiano può allenarsi in Colombia vincendo senza distrarsi dalla terra natia. Oppure può dimostrare che la storia non cambia. Se si torna a casa in Colombia non si vince più.

Il terzo è l’Austrialino Jai Hindley, quest’anno sarà capitano unico e in salita se in forma è il più forte di tutti. Ha corso fino ad oggi stando nella pancia del gruppo, senza spremersi, ma migliorando di volta in volta i suoi piazzamenti.

Tra loro è giusto aggiungere il migliore dei big nella crono di Torino, il portoghese Joao Almeida, 15 giorni in maglia Rosa lo scorso anno, il più debole in salita tra i big, ma appare cresciuto e può far male perché ha una classe e una grinta innata.

Ho omesso volutamente due ragazzi ai poli opposti per età anagrafica.

Vincenzo Nibali, a lui non si può chiedere di vincere, ma potrebbe anche farlo, a lui però si chiede di farci emozionare come ha sempre fatto. Un altro Giro senza mai vederlo scattare e provarci come lo scorso anno non onorerebbe la sua straordinaria carriera.

Remco Evenepoel, 21 anni, ha vinto tutto nelle categorie giovanili, ha un motore straordinario e lo si è visto a Torino arrivando a 19 secondi da Ganna, alla prima gara dopo il terribile incidente di Ferragosto al Lombardia. Quel volo dal ponte fu un errore suo, un eccesso di sicurezza esaltato dalla pressione eccessiva che c’è nei suoi confronti. È fortissimo ma ha sempre solo 21 anni. Lasciatelo correre spensierato, lasciatelo crescere. Solo così ci farà divertire.

Tre sogni, tre tricolori.

Fausto Masnada, Giulio Ciccone, Matteo Fabbro. Sono sogni molti concreti, Fausto su tutti, sembra veramente in forma e la sua crescita graduale negli anni è garanzia di vittoria.

Sognare non costa nulla.

Buon Giro 2021 a tutti.

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