GIRO D’ITALIA – 3a tappa: vittoria solitaria di Taco. Oggi arrivo a Sestola

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Taco per tutti, siamo tutti Taco.

Non c’è ciclista al mondo, di ogni categoria, di ogni livello, di ogni età, che non abbia immaginato, sognato, sudato in qualche giro con gli amici, una vittoria alla Taco Van der Hoor oggi al Giro.

Partire lontano dal traguardo, da solo o in compagnia, e arrivare a braccia alzate con il fiato del gruppo che ti bracca da qualche chilometro, senza però riuscire ad azzannarti, guardandoti esultare incredulo, ma adrenalitico, fin sotto la doccia.

È quello che ha fatto oggi il corridore olandese della formazione belga Intermarché-Wanty-Gobert, da quest’anno nel World Tour, da oggi vincitrice nel World Tour.

Taco, 27 anni, quattro vittorie nei professionisti, (la prima alla Schaal Sels 2017, lasciando dietro anche un certo Wout  VanAert secondo e Tim Merlier terzo), in questo 2021 il miglior piazzamento era stato un 24° posto nella E3SaxoBank classic vinta da Kasper Asgreen.

Taco beffa tutti dando il tutto quello che aveva in corpo, “smorfiando”, sfigurandosi e spingendo anche con l’anima la sua bicicletta. Pedala di gambe ma soprattutto di testa guardando sempre avanti, tenendosi stretta la concentrazione e tenendo lontana la fatica.

Per i velocisti occasione più che persa, svanita, fallita, mentre oggi sicuramente avranno vita dura tra meteo e salite non certo per loro.

Prevista altra pioggia sul Giro che arriva in Emilia con il primo arrivo in salita a Sestola. Un arrivo in realtà in discesa, ma un arrivo da non sottovalutare.

È vero, la corsa la faranno i corridori, e per questo se qualche big vorrà sorprende i rivali dovrà fare corsa dura già da Parma, appena la strada salirà, dando Fanano la pugnalata finale a Fanano.

Saranno 187 km per dislivello di 1800 metri, ma concentrati tutto negli ultimi 100. Da Piacenza a Parma lungo la via Emilia per poi salire in Appennino, scollinarlo in continuazione, con solo due Gpm veri, ma senza più pianura da Parma.

A Fanano arriva la parte più dura con gli ultimi 6 km. In centro a Fanano parte un  chilometro durissimo a salire verso Canevare, con una media del 14 per cento costanti che attraversano il paese e si addentrano nei campi dell’Appennino modenese. Dopo il primo chilometro la strada spiana leggermente ma rimane dura e ricomincia durissima all’imbocco del Colle Passerino, che non è altro che la strada che collega via Canevare con il Passo del Lupo che sale da Sestola. Una volta sulla strada principale i Girini scenderanno a Sestola dove gli aspetterà l’ultimo chilometro in leggere ascesa con un tratto anche in comodo pavé.

Una tappa non impossibile che chiama la grande fuga, ma se presa già da Piacenza a velocità elevata potrebbe regalare sorprese anche per la classifica generale.

Il mio sogno sarebbe vedere vincere a braccia alzate Giovanni Aleotti. Neo professionista, vincitore lo scorso anno del tricolore Under 23 che era anche il Piccolo Giro dell’Emilia, e secondo al Tour Dell’Avenir nel 2019.

Giovanni è nato a Mirandola e vive a SanFelice sul Panaro. Da sempre modenese questa potrebbe essere veramente la sua tappa. In questi primi mesi da professionista, nella Bora di Peter Sagan, Giovanni si è sempre fatto trovare pronto cominciando a prendere le misure con il mondo sei grandi.

Sognare non costa nulla e sono sicuro che se lo lasceranno andare Giovanni potrebbe strabiliare tutti all’ombra del Castello di Sestola!

Intanto Ganna mantiene la maglia Rosa. Potrà tenerla anche nella tempesta di Sestola? Potrebbe, ma quasi sicuramente non lo farà!

 

Immagini RAI

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