Le carte da gioco bolognesi, ultima novità di una tradizione che dura da secoli

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Le carte da gioco bolognesi, ultima novità di una tradizione che dura da secoli

Siamo quelli dell’era digitale, quelli che passano la stragrande maggioranza del loro tempo al cellulare, e guardano il computer e il tablet durante le pause. I passatempi che ci piacciono non sono più quelli di una volta. Ad esempio, i videogiocatori sono ormai tantissimi e di ogni età, perché l’idea che si tratti di un hobby per ragazzini è vetusta. Inoltre, spendiamo la maggior parte del nostro tempo da soli, se si escludono il nucleo familiare o eventuali contatti virtuali.

 

Eppure, alcune attività tipiche di una volta sopravvivono. A fatica magari, ma lo fanno. Riunirsi con gli amici per guardare una partita di Serie A è ancora un’abitudine diffusa e, fortunatamente, lo stesso si può dire delle carte. D’altronde, si tratta di uno dei passatempi più antichi. Pare infatti che il primissimo gioco di carte vada fatto risalire al 10° secolo. Successivamente ne sono nati di ogni tipo e alcuni, come vedremo successivamente, sono ancora diffusissimi. Nel frattempo, però, le carte continuano a evolversi.

 

Poco più di un anno fa, infatti, sono arrivate le carte da gioco bolognesi, sulla stessa falsa riga delle più famose carte piacentine e napoletane. Come da tradizione, a sostituire i semi sono cibi o strumenti per la cucina tipicamente bolognesi. L’immancabile vino da osteria sostituisce le classiche coppe; il celebre mattarello prende il posto dei bastoni; le spade lasciano spazio alla coltellina per tagliatelle; infine, i gustosi tortelli bolognesi rimpiazzano i denari.

Photo by Pixabay

Si tratta ovviamente di mazzi da quaranta carte, ideali per giocare a scopa o briscola, e acquistabili in edicola, nelle librerie o sul sito ufficiale di Bologna Games. Insomma, un’idea in più per impreziosire le classiche giocate natalizie, che però non hanno certo un bisogno impellente di nuovi ingressi.

 

Di giochi di carte ne esistono già molti, e alcuni sono parte integrante della tradizione italiana e mondiale. Ne abbiamo già citati due, ovvero la scopa e la briscola, che sono probabilmente i più noti nel nostro paese. A incidere non è solo l’ingente mole di varianti, che fanno venire meno la stagnante sensazione di ripetitività che a volte ci assale, ma anche la loro lunga storia. La scopa, ad esempio, è in circolazione dal 1400, anche se la sua esplosione è avvenuta “solo” nel 18° secolo. Da quel momento in avanti, il gioco si è imposto al punto di diventare un simbolo nostrano.

 

A proposito di giochi noti e diffusi nel Bel paese, impossibile non citare la Scala 40. In questo caso, però, le carte utilizzate vanno ricercate al di fuori dei confini nazionali, e precisamente in Francia. I mazzi sono composti da 54 carte, compresi i jolly, e le meccaniche ricordano un po’ quelle del più noto (almeno a livello internazionale) Ramino.

 

Rimanendo in tema di carte francesi, non abbiamo certo dimenticato il blackjack. Anzi, si tratta di uno dei giochi più diffusi nonostante l’evoluzione culturale di cui abbiamo parlato nell’introduzione. Il boom dei giochi online ha sicuramente cambiato le abitudini dei giocatori più appassionati, che oggi possono vivere un’esperienza di gaming sempre più autentica su piattaforme come PokerStars Casino, pertanto il fascino del blackjack è ancora intatto.

 

Discorso simile per quello che forse è il gioco di carte più famoso: il poker. Difficile decretare quale aspetto di questo gioco sia così accattivante. Da un lato le regole aiutano e rendono ogni partita divertente, anche in un semplice gruppo di amici. Dall’altro, forse, che la capacità di lettura delle mosse avversarie sia una componente così importante per il successo è proprio quel quid difficile da inquadrare, ma che rende il poker così speciale.

 

Photo by Pixabay

E poi c’è da considerare la componente più “social”, elemento che vale tanto per il poker quanto per tutti gli altri giochi di carte. Si tratti di momenti ideali per stare insieme, divertendosi con famiglia e amici. Non a caso, il Natale è il periodo più ambito per dedicarsi a questo passatempo. Un passatempo che esiste da secoli ma che continua a mutare.

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