I castelli. Da sempre facente parte dell’immaginario collettivo, con il loro stile inconfondibile e le imponenti torri, sinonimo di potenza.
Edifici di indiscusso valore storico, che testimoniano non soltanto l’eccezionale capacità strategica dei nostri antenati, ma anche il gusto e la bellezza nell’edificare opere così uniche che continuano a farci sognare, immaginando il fiero passato e magari fantasticando di esserne gli unici padroni anche soltanto per qualche momento, per provare la fantastica
sensazione di libertà e dominio che solo queste autentiche fortezze possono conferire.
Castelli reali e immaginari, protagonisti della letteratura e del cinema, emblema di fortezza ed arte.
Castelli più noti e certamente più visitati, che nascondono leggende inquietanti come quello di Azzurrina a Montebello o quella del Cavalier Moroello , nella fortezza di Bardi.
Rovine importanti, come quelle del percorso di Matilde di Canossa, che tuttavia conservano il loro fascino senza tempo ed affacciano su uno spettacolare panorama sull’Appennino reggiano, assaporato da tantissimi turisti amanti del trekking.
Castelli e ruderi misconosciuti e lasciati al loro triste destino, senza una storia particolarmente affascinante (almeno, non da giustificare un completo restauro) ma egualmente potenti a livello visivo e incredibilmente emozionanti se si ha la fortuna di visitarli al loro interno, ovviamente con tutta la prudenza ed i permessi del caso.
Forse, non tutti sanno che vicinissimo a Marzabotto, per la precisione nella frazione di
Medelana, esiste un castello che improvvisamente appare, percorrendo la provinciale che
attraversa le colline.
Fiero e bellissimo come molti dei suoi “colleghi”, ma da anni in stato di totale abbandono,
anche se fonti recenti sembrano (e sottolineo questa parola!) vederlo protagonista di un
qualche tentativo di valorizzazione, a giudicare anche dalla tosatura completa della
vegetazione antistante, che ormai penalizzava anche la vista del gigante di pietra.
Non dispongo di moltissime fonti attendibili sulle origini e la storia del Castello di Medelana,
che fa parte dell’altrettanto magico borgo noto come “ Casamento ”, pertanto invito i miei
lettori a farsi avanti se hanno informazioni più precise a riguardo.
Posso dire che l’edificio viene citato nei documenti del catasto Gregoriano prima e di quello
Pontificio poi, risalenti al diciannovesimo secolo.
In tempi più recenti, il castello venne poi acquistato dall’ Ing. Ivan Mercatelli, che ne conferì lo stile post liberty che possiamo vedere attualmente, denominandolo Villa Ada.
Si presume che l’utilizzo dell’edificio principale fosse quello residenziale, mentre le tracce del fienile e degli altri piccoli edifici attorno, intuiscono un fine più agricolo, tenendo conto del fatto che lo stesso Casamento fu un egregio esempio di capacità produttiva agricola montana, ad opera dell’azienda De Rossi.
Al di là della storia, posso comunque garantirvi che aggirarsi nelle ampie sale è qualcosa di
unico (condividendo gli spazi con qualche pipistrello curioso!).
La storia echeggia fra le pareti e percorrere i corridoi deserti, ma ancora in eccellente stato di conservazione, permette alla fantasia di lasciarsi andare e costruire il proprio mondo
​fantastico, per un’esperienza che i veri cultori dell’esplorazione urbana possono assaporare a pieni polmoni.
I colori sgargianti delle vetrate paiono il cuore palpitante delle scalinate e fanno riassaporare quell’atmosfera di giubilo dei tempi andati, in netto contrasto con i corridoi ormai bui, spogli e misteriosi.
Raggiunta la sommità della torre, il panorama si apre meravigliosamente agli occhi,
descrivendo ogni colore e ogni dettaglio di un Appennino che non possiamo mancare di tenere nella giusta considerazione, così come non si debbono dimenticare tesori rappresentati nel Castello di Medelana, che non vuole saperne di cedere al tempo e all’usura, nonostante gli anni trascorsi nel baratro del dimenticatoio, dimostrando se fosse casomai necessario, la grande importanza ed energia di questo colosso del territorio, tra l’altro inserito nella lista FAI dei Luoghi del Cuore 2018, senza però ottenere una posizione di rilievo nella classifica dei luoghi da non dimenticare, come invece avrebbe meritato.
Il percorso è ancora lungo e i luoghi da visitare ancora tantissimi e nascosti, nella reale
speranza di riportarli alla luce e che le voci ed i suoni portati dal vento tra gli angoli più
nascosti del Castello di Medelana verranno sostituiti dai commenti euforici del folto pubblico
presente ad una ipotetica riapertura.
Foto di Fabrizio Carollo
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5 Commenti

  1. L ho visitato oggi purtroppo per poco tempo concesso dalla luce he stava morendo e dal fatto che mi aspettava una strada in discesa con la macchina che un po’ mi impensieriva… Cmq esperienza fantastica grazie per la tua segnalazione👍

  2. il castello,visitato e fotografato da fuori in questi anni, è chiuso da tantissimi anni al pubblico, è chiuso e con cartelli di vietato entrare ai non adetti ,ci sono siti che dicono tuttora aperto al pubblico,ma cosi’ non è , peccato pero’ perchè tutto molto bello chiesa adiacente compresa.

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