CALCIO: Il Bologna a Salerno con l’incognita Arnautovic

Il pari interno con la Lazio rallenta la corsa dei rossoblù, che a Salerno si giocano parte del futuro. Tiene banco l’incognita Arnautovic, ma Motta teme di perdere l’assetto della squadra. Rientra Orsolini, in odore di Nazionale. Intanto la società lancia la promozione per il match con l’Udinese: gli studenti dell’Unibo dentro a dieci euro. 

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Arnautovic – Foto bologna to day

 

Un punto in due gare e due posizioni in classifica perse nell’ultima giornata di campionato. Da qui riparte l’avventura del Bologna di Thiago Motta per mantenere la parte sinistra della classifica. Se poi sarà utile a strappare la partecipazione alla Conference League lo diranno solo le dodici partite rimanenti da qui alla fine della stagione. Non serve fare ora bilanci e bilancini e in questo caso la filosofia dell’allenatore felsineo non fa una piega: “si lavora per migliorare giorno dopo giorno”. Tuttavia, riavvolgiamo per un attimo il nastro e torniamo al difficile esordio dell’ex tecnico spezzino sotto le Due Torri. Due sconfitte consecutive, zero gol fatti, zero punti, 4 gol subiti, con Empoli (in trasferta) e Juventus (in casa). Motta in quei giorni fu categorico: non aveva altre ricette se non quella di risolvere i problemi attraverso il lavoro, portato avanti con professionalità. Il cambio di modulo aveva creato anche una contrazione realizzativa di Arnautovic, protagonista fino al match con la Fiorentina con sei reti in altrettante giornate. Mica brustulli. In avanti mancavano i rifornimenti e Motta in quel frangente giustifica il Marko generoso, sempre pronto a sostenere i compagni, ma allo stesso tempo afferma che la squadra non attacca la profondità. Ecco forse il problema. Con Arnautovic in campo la squadra gioca diversamente e – ad assetto raggiunto – l’allenatore preferisce continuare a non dare punti di riferimento ai difensori, con Barrow o Zirkzee a movimentare più gioco anche grazie al sostegno di un centrocampista in più nella fase offensiva, che sia impiegato Soriano, Ferguson o l’Aebischer di turno. Con lavoro e sangue freddo la squadra si sblocca chiudendo bene la prima parte di campionato. È partita l’era Motta.

Tornando ai giorni nostri, difficile dire se il pareggio casalingo contro la Lazio sia stata o meno un’occasione persa alla luce della difficoltà della formazione laziale nella settimana del doppio impegno fra campionato e coppa, per di più giocato senza il proprio attaccante principe, un certo Immobile. Contro i biancocelesti la squadra di Motta tira 16 volte verso il montante avversario, centrandolo solo in due occasioni, con Barrow (il portiere Provedel salva in angolo) e con Ferguson, che centra il palo. Sicuramente è tanta roba se consideriamo l’assenza dei due maggiori realizzatori della squadra, Arnautovic e Orsolini, il primo fuori per scelta tecnica, il secondo per infortunio.

Rimane agli atti il periodo positivo della compagine rossoblù (16 punti fatti in 9 gare, prima di cedere alla mesta partita di Torino), motivo per cui sarebbe quantomeno eccessivo puntare il dito verso l’allenatore che ha saputo gestire l’emergenza nel migliore dei modi, ovviando oltretutto alla carenza di conclusioni emersa sin dall’avvio del campionato. Ad emergenza rientrata la corsa del Bologna subisce una contrazione e in questi casi è difficile capire se è la squadra ad essersi rilassata o se è l’allenatore che ha condizionato la corsa con scelte improduttive: tre tiri in porta contro Torino e Lazio. Forse la verità sta a metà strada, vedasi le dichiarazioni di Soriano post Torino: “siamo stati troppo passivi”.

Torniamo sul caso Arnautovic, se tale si può chiamare. La disputa se utilizzare o meno ArnaGol diventa quindi l’argomento su cui sviluppare ogni ragionamento, piaccia o meno, senza nulla togliere all’oggettiva corsa positiva dei rossoblù, di cui abbiamo già ampliamente sottolineato, ma ciò non toglie che agli interrogativi l’allenatore dovrebbe dare risposte chiare, senza girarci attorno. Ma ormai lo conosciamo e l’uomo dalle parole misurate non va mai oltre il suo credo guardando solo all’imminente obiettivo. Se la squadra è carente nella fase offensiva (24 reti realizzate in 20 gare nella gestione tecnica in corso, media 1.20 a partita), è lecito domandarsi se può permettersi di lasciare in panchina il migliore marcatore. Siamo fra i primi ad aver rilevato che la squadra con Arnautovic non ha fatto meglio di quella senza il suo apporto, lo dicono i numeri, ma il ragionamento vale il giro di un caffè e ciò non toglie che sia una risorsa disponibile e merita perlomeno un recupero. Come è avvenuto con Orsolini, Barrow, Schouten ed altri. Il gambiano – breve inciso – pur riconoscendo il suo valore non ha le stigmate del goleador. Analogo discorso va fatto per Zirkzee, protagonista al momento di buone giocate ed una sola rete. Morale: sarebbe quanto meno opportuno ritrovare anche l’attaccante della nazionale austriaca. Per il bene della squadra, e non il contrario.

Per il Bologna la trasferta di Salerno non sarà una passeggiata visto la ripresa in campionato della Salernitana dopo l’esonero di Nicola (protagonista assoluto di una rimonta che ha portato alla salvezza nella scorsa stagione, ma qualcosa si era inceppato: il 17° posto con 31 punti davanti a Cagliari a 30, Genoa 28 e Venezia 27 rimarranno negli annali) il giorno dopo la sconfitta a Verona (1 a 0). Al tecnico piemontese è subentrato il portoghese Paulo Sousa, vecchia conoscenza della Serie A per il trascorso positivo alla Fiorentina prima dell’avvento di Pioli. Con il tecnico portoghese in panchina i granata campani hanno ceduto subito alla Lazio (2-0), ma poi hanno avviato un percorso positivo con una vittoria e due pareggi, rispettivamente con il Monza (3-0), Samp (0-0) , oltre il recentissimo pareggio 1 a 1 in casa del Milan, ergo sono imbattuti da tre turni.

foto fantacalcio

 

Fra le mura amiche i granata non sono insormontabili (in 13 gare hanno portato in dote 15 punti con 4 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte), ma neanche terra di facile conquista come si potrebbe pensare: allo Stadio Arechi i locali si sono fatti rispettare realizzando 17 reti delle 19 complessive e subite 18 sulle 45 totali). Media interna 1.5 a gara, a differenza della media esterna di 0.85 esterna (11 punti in 13 gare; 2 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte).

A poche ore dalla partita di Salerno, si gioca sabato sera alle 18.00, la preparazione dei rossoblù vede assente solo Dominguez, quindi Riccardo Orsolini si è regolarmente allenato con i compagni senza tanti intoppi. Per il neo capitano, in assenza di Soriano, c’è odore di convocazione in chiave azzurra pur essendo al rientro da un leggero infortunio che l’ha privato del match contro la Lazio. Orsolini, come sappiamo, ha ritrovato la verve di un tempo diventando il protagonista del nuovo corso mottiano con sette reti realizzate fin qui, più la bellezza di tre assist.  Sul bel periodo della Salernitana Motta non ha dubbi, è una squadra che sta bene e si vede, come si si vede l’identità del gioco del nuovo allenatore. Difendono bene e ripartono altrettanto bene. Motta ha recuperato sia Zirzkee che Orsolini e su quest’ultimo non si sbilancia, dipende dal giocatore se se la sentirà di dare una mano alla squadra. L’allenatore non si sottrae alle domande dei cronisti, ma le risposte sono un disco ormai usurato: Barrow sa fare bene i due ruoli, al centro dell’attacco o all’esterno e Arnautovic si impegna e dovrà farsi trovare pronto quando arriverà la sua opportunità. Il discorso scivola prima sul centrocampo (due maglie per tre, Medel, Schouten e Moro se le contendono) e poi sulla difesa, ma nulla trapela su chi scenderà in campo.

I PRECEDENTI CON LA SALERNITANA – Siamo alla decima sfida tra Salernitana e Bologna tra Serie A e Serie B. Parliamo di un bilancio in equilibrio con cinque pareggi (di cui due nelle due gare giocate in cadetteria) e due vittorie per parte. Nel match d’andata lo scorso 1° settembre, alla quarta giornata Salernitana e Bologna hanno impattato al Dall’Ara 1-1. Si è giocato allo Stadio Dall’Ara la sera davanti a quasi venti mila spettatori: al rigore di Arnautovic pareggia per gli ospiti il senegalese Dia, attualmente il capocannoniere del club campano con 9 reti in 23 gare, più 4 assist. Dia peraltro è stato anche il protagonista del recente pareggio contro il Milan, giocata nel tempio dello stadio Giuseppe Meazza. Per Sinisa Mihajloivc si è trattata della penultima partita guidata in panchina prima dell’esonero arrivato dopo il pareggio a Spezia, 2-2.

Al termine della 26^ giornata, la Serie A osserverà un turno di riposo per consentire agli atleti di rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali. L’Italia guidata dal CT Roberto Mancini sarà impegnata nel doppio turno per le qualificazioni a UEFA EURO 2024: il 23 marzo a Napoli contro l’Inghilterra e il 26 marzo a Malta.

Dopodiché il campionato riprenderà con la 28^ giornata e i rossoblù sono impegnati in casa contro l’Udinese, domenica 2 aprile alle 12.30. Per l’occasione il club felsineo ha lanciato una promozione legata agli studenti universitari dell’Alma Mater Università di Bologna: un biglietto di Distinti a 10 euro. Per acquistare: tutti i punti vendita della rete Vivaticket (qui l’elenco). Per usufruire della promozione è necessario esibire il badge universitario.

Gli impegni dei rossoblù in aprile
Dom. 2 aprile -12:30 BFC-Udinese
Sab. 8 aprile – 18:30 Atalanta-BFC (fine programmazione anticipi/posticipi)
Dom. 16 aprile – 15:00 BFC-Milan
Dom. 23 aprile – 15:00 Verona-BFC
Dom. 30 aprile – 15:00 BFC-Juventus

 

 

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