Virtus Segafredo – Umeh

BANCO DI SARDEGNA-VIRTUS SEGAFREDO 82-74

(11-15, 25-38, 50-57)

BANCO DI SARDEGNA: Spissu 3 (0/2 da 3, 3/4 tl), Bostic 4 (2/2, 0/3), Bamforth 16 (2/7, 2/6, 6/6), Planinic 10 (5/6 da 2), Devecchi ne, Pierre 4 (2/5 da 2), Jones 7 (3/6 da 2, 1/1 tl), Stipcevic 6 (1/2, 0/3, 4/4), Hatcher 17 (3/4, 3/9, 2/2), Polonara 8 (1/3, 2/5), Picarelli ne, Tavernari 7 (2/2, 1/3). All. Pasquini

 

SEGAFREDO: Gentile A. 22 (9/14, 1/1, 1/1), Umeh 8 (2/3, 1/5, 1/3), Pajola 0, Baldi Rossi 5 (1/3, 1/2), Ndoja 0 (0/1 da 2), Lafayette 7 (0/3, 2/4, 1/2), Aradori 8 (4/5, 0/3, 0/1), Gentile S. 10 (4/8, 0/4, 2/3), Lawson 11 (3/4, 0/3, 5/8), Slaughter 3 (1/3 da 2, 1/4 tl). All. Ramagli

Arbitri: Rossi, Borgioni, Galasso

Note: T2 SA 21/37 (56.8%) BO 24/44 (54.5%), T3 SA 8/31 (25.8%) BO 5/22 (22.7%), TL SA 16/17 (94.1%) BO 11/22 (50%), RIM SA 45 (15 off. – Jones 11), BO 33 (11 off. – Gentile A, Gentile S, Slaughter 5), PP SA 15 (Bostic, Hatcher 3), BO 9 (Umeh, Baldi Rossi, Aradori 2), PR SA 6 (Polonara 2), BO 9 (Gentile A, Aradori 2), VAL 94 (Bamfoth, Jones 15), 71 (Gentile A. 23). Espulso il coach del Banco di Sardegna, Federico Pasquini.

di Marco Tarozzi

SASSARI – Fa sognare, Virtus Segafredo. In casa del Banco di Sardegna parte in quarta, e confeziona una prima parte di gara di alto livello. Tiene testa a Sassari per quasi trentacinque minuti (solo un 11-11 nel primo quarto, poi sempre avanti le V nere), ma finisce all’angolo quando i padroni di casa mettono in cattedra Hatcher e trovano, oltre alla mira che mancava, e Tavernari e Jones che da comprimari si fanno protagonisti nel momento chiave della partita. Oltre a Bamforth, che ci ha sempre creduto, e alla forza del gruppo. Anche Bologna è gruppo, squadra vera, ma cede alla distanza: il sorpasso arriva quando Sassari spinge sull’acceleratore, vedendo gli ospiti all’angolo, e la vittoria sassarese si concretizza negli ultimi cinque minuti, quando la Virtus non ha più antidoti contro la rabbia agonistica dei biancoblu. E nemmeno ha in campo Pietro Aradori, bloccato da un problema muscolare per tutta l’ultima parte di gara, una perdita pesante nell’economia della squadra di Ramagli. La Virtus Segafredo cade e un poco rimpiange, chiudendo qui un ciclo che, come dice proprio il coach bianconero, quando il campionato ripartirà, dopo la pausa per Coppa Italia e Nazionale, sarà un’altra storia. Ora, magari anche per reagire, bisogna andare a scriverne una a Firenze, alla Final Eight di Coppa Italia.

PRIMO QUARTO – Come all’andata, Pasquini getta subito nella mischia Marco Spissu, mettendolo subito di fronte al suo passato. Ma è la Virtus a partire col passo giusto, allontanandosi subito con Gentile e Aradori (0-5 dopo due minuti). Bologna è arrembante, ma appena smarrisce un attimo la via del canestro è Bamforth a rimettere in carreggiata i padroni di casa. Aradori è vigile, e Baldi Rossi gli va a ruota: due rubate per il 4-9 di metà tempo, con Bamforth che continua a tirare l’inseguimento. Sassari ha Bostic, il nuovo arrivato, in quintetto, con Polonara ala grande e Pierre sotto canestro. Bologna macina più gioco, ma la Dinamo non si perde d’animo e resta incollata: con Polonara e Pierre, impatta a poco più di due minuti dalla prima sirena: 11-11. AleGent festeggia il parquet ritrovato, già a 8 punti dopo nove minuti, e Polonara gli vieta la doppia cifra prima dello stop con una stoppata che gli spegne il contropiede lanciato dall’altro Gentile, Stefano. Bologna va a tirare il fiato sul +4, 11-15.

SECONDO QUARTO – Con Stipcevic e Hatcher a creare la manovra, la Dinamo cerca di chiudere subito il gap, ma la Virtus continua a far soffrire la difesa, e dalla lunetta allunga ancora il divario (11-20 al 13’). C’è capitan Ndoja di nuovo in campo, reattivo e concreto nei suoi primi minuti dopo lo stop per infortunio alla mano destra. Sassari continua a litigare col canestro dalla distanza, la Segafredo raccoglie gli errori altrui e ne fa tesoro, portandosi al massimo vantaggio (13-24, +11 al 16’). E’ Bamforth a muovere il pallottoliere per i padroni di casa, dalla lunetta, dopo un lungo digiuno. Ma di là la Virtus sfrutta ogni disattenzione biancoblu: cose che fanno arrabbiare coach Pasquini, che si prende un tecnico per proteste. La Virtus vola sul +13 (15-28), e quando il solito Bamforth azzecca finalmente una tripla che fa respirare i suoi, Lafayette gli risponde a stretto giro di posta, con la stessa moneta (18-33). I tifosi di casa alzano la voce, cercando di risollevare le sorti di Bamforth e compagni, e nell’angolo più alto e stretto del PalaSerradimigni rispondono a tono 54 cuori bianconeri, arrivati in Sardegna in mattinata. La Virtus sale sul treno di Aradori e Ale Gentile, che la portano a +16 (il numero zero ne ha messi personalmente 15, a metà gara). Per ridurre il divario, serve un miracolo: Hatcher lo confeziona sulla sirena, piazzando un colpo da cecchino dalla propria metà campo. Resta che Bologna è a +13 (25-38) dopo venti minuti convincenti.

TERZO QUARTO – Occorrono due minuti di schermaglie, e qualche errore assortito,  prima che Planinic metta il primo canestro della seconda parte di gara. E’ lui a scatenare la torcida sassarese, con sei punti filati che riportano i biancoblu a -10 (31-41) mentre la giornata storta dei tiratori da lontano (di entrambe le parti) sembra affievolirsi quando Baldi Rossi e Umeh da una parte e Polonara dall’altra iniziano a fare centro, ravvivando la sfida. Planinic è infuocato, Polonara mette un’altra tripla e la Dinamo torna a vedere la targa bianconera (39-44 a metà del terzo). C’è la forza di chi vede svilupparsi un’altra partita, nell’assalto sassarese. E c’è tanta carica, che però costa cara a Pasquini: il coach del Banco protesta con veemenza e questa volta viene espulso dalla terna arbitrale. Probabilmente, e come spesso accade, la sua uscita di scena è una motivazione in più per i suoi uomini. La Virtus non trova la via, perché Sassari gliel’ha sbarrata. Si fa avanti Slaughter, coi suoi primi due punti: insieme a Stefano Gentile, dà respiro a Bologna. Funziona la linea diretta tra il play di Maddaloni e Lawson, che argina il ritorno di Sassari (altra tripla di Hatcher), ma è Tavernari, appena entrato, a castigare ancora da lontano la Virtus. Che con i liberi lucrati da Lawson si tiene sul + 7 (50-57) alla mezz’ora.

ULTIMO QUARTO – Il pericolo, ora, è Hatcher. E’ lui a riportare la Dinamo a meno 5 (52-57) poco oltre l’avvio dell’ultima frazione. Stefano Gentile ha cento occhi ed è attentissimo a cogliere l’attimo, ma con Jones (canestro e fallo subito da Lawson, realizzato) Sassari l’ha di fatto riaperta sul 55-59. La fatica si fa sentire, da entrambe le parti, ma i padroni di casa continuano a sfruttare il vento che è girato: con Tavernari sono a -2 (59-61), poi Stefano Gentile perde un pallone in attacco e dall’altra parte ancora Tavernari confeziona il sorpasso, da tre (62-61): è il primo della partita per la Dinamo, e arriva a 5’26” dalla fine. Deve uscire dall’angolo, la Segafredo, ma Sassari sente l’avversario alle corde e spinge ancora. Bamforth dalla lunetta, poi la tripla di Hatcher e Sassari vola via: 67-61 a 3’45”, con un 8-0 che a questo punto della gara può essere letale. Serve una scossa, Bologna. Invece arriva Pierre, e ne mette altri due (69-61). L’argine bianconero non tiene, Ale Gentile prova a scuotere la truppa con una tripla a cui subito risponde Bamforth. Il fatto è che Sassari, adesso, ha la spinta vitale, e una carica addosso a cui non si trova risposta. Hatcher firma il +10 (76-66) a 1’30” dalla fine, e a questo punto iniziano a scorrere i titoli di coda. La Virtus è stata bella e accesa nei primi venti minuti, ha mantenuto il comando per quasi trentacinque. Non è bastato, davanti alla seconda faccia di Sassari, quella messa in campo nel terzo e soprattutto nell’ultimo quarto. Uno stop, arrivato peraltro in casa di una squadra che non merita la classifica che ha. Riflettori spenti, ora bisogna preparare il viaggio verso Firenze.

Foto Iguana Press

Marco Tarozzi
Media Relations
Virtus Pallacanestro Bologna

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