Barrow – foto bolognatoday.it
Dopo il pareggio con la Salernitana, il Bologna riparte dalla partita interna con il Torino, che a sua volta arriva dalla sconfitta interna contro il Cagliari. Vale a dire che entrambe le squadre non attraversano un momento brillante in quanto – per ragioni diverse – non riescono a trovare continuità nei risultati e nelle prestazioni. In altre parole, Bologna-Torino rappresenta per entrambe il classico crocevia. Infatti, sia Mihajlovic che Juric vogliono tornare alla vittoria, senza se e senza ma, ma molto dipende dalla disponibilità o meno degli attaccanti a disposizione dei due tecnici: da una parte Arnautovic, protagonista con tre reti negli ultimi due incontri, dall’altra Belotti, autore della rete contro il Cagliari e nel derby con la Juventus. Il primo non si è allenato e visto che il club ha annunciato una positività nel gruppo squadra, gli indizi portano all’attaccante austriaco. Sull’altra sponda Belotti è ancora alle prese con un problema ad una caviglia, ma salvo imprevisti dovrebbe essere disponibile per la trasferta all’ombra di San Luca.
Il futuro del Bologna in trenta giorni. A dodici gare dal termine del campionato e alla luce del poker a cui è atteso in meno di un mese la squadra di Sinisa Mihajlovic (dopo il Torino, trasferta a Firenze, Atalanta in casa e il Milan al Mezza), è facile chiedersi con quale spirito i rossoblù affronteranno il Torino e questo finale di campionato. L’A.I.C. professato dall’allenatore serbo (atteggiamento, intensità e concentrazione) ormai è un lontano ricordo e, per quanto si è visto in campo con Spezia e Salernitana, la squadra pare essere in debito di ossigeno e di idee. Abbiamo già scritto che i rossoblù nell’anno nuovo non sono partiti con la verve giusta, mettiamoci pure alcune concause per la mancanza di risultati, ma è anche opportuno ribadire che anche le altre squadre hanno avuto problemi riconducibili ad infortuni e stop forzati per la positività al Covid.
Negli ultimi due mesi i punti conquistati dalla squadra felsinea (in 7 partite 2 pareggi ed 1 vittoria) sottolineano una evidente crisi di risultati, media di 0.72 punti a gara, che ha compromesso la tendenza del girone di andata, chiuso a 27 punti. Complessivamente – sottolineiamo – fin qui la media punti a partita è di 1.23. Proiezione finale 42 punti. Però – e qui non ce ne vogliano i protagonisti – non è chiaro se a questa squadra mancano solo i risultati o nel corso degli eventi sono venute meno le ambizioni e forse anche le motivazioni. Presenti fino alla pausa natalizia. La sensazione – diffusa ai più – è che qualcosa si sia rotto e non solo per gli eventi avversi di cui abbiamo ampiamente rimarcato. Probabilmente – e siamo alle mere ipotesi – l’intervento light in sede di mercato e la reiterata assenza in città del patron Joey Saputo ha “innescato” nel gruppo squadra e nell’allenatore che lo dirige, una sorta di rassegnazione. Andrà come andrà. Solo la scorsa settimana l’allenatore Mihajlovic non ha nascosto le sue velleità, potere un giorno vincere qualcosa, ma è grato a società e città (che l’ha curato e coccolato). Gratitudine – tuttavia – che non può durare all’infinito e, al di là delle voci che si rincorrono sul suo avvicendamento a fine stagione, queste dodici partite rimanenti potrebbero rappresentare lo spartiacque per il futuro.
Anche il Torino non se la passa molto bene, ma i numeri della squadra piemontese fanno pensare ad un cantiere proiettato a costruire (allenatore nuovo e squadra rifondata) a differenza di quello rossoblù che vive – apparentemente – senza una meta chiara e con un allenatore pronto a lasciarsi alle spalle la “pratica Bologna”. All’andata il Torino (il 12 dicembre 2021) si impose sul Bologna 2-1 (Sanabria e autogol di Soumaoro per i granata, Orsolini su calcio di rigore per i rossoblù) giocando una gara a senso unico, mentre i rossoblù erano apparsi privi di mordente.
I granata hanno aperto l’anno nuovo con un risultato sulla carta ipotizzabile, la sconfitta di misura in casa dell’Inter, ma si sono prontamente riscattati con due vittorie consecutive, ai danni della Fiorentina (4 a 0) e in casa della Samp (1-2). Per i ragazzi di Juric essere presenti nella parte sinistra della classifica sembrava ormai cosa consolidata e invece alcuni risultati hanno rimesso in discussione tutto: pareggio interno con Sassuolo (1-1), sconfitta a Udine (2- 0) e con il Venezia in casa (1-2). Sconfitte che hanno rilasciato scorie tant’è che il pareggio meritato nella stracittadina non ha risolto i problemi ai granata, che alla successiva uscita nel suggestivo Stadio “Olimpico Grande Torino” sono capitolati contro l’assetato Cagliari dell’ex Mazzarri. L’unica nota positiva arriva da Belotti, che è andato ancora in rete, ma sulla salute del nazionale azzurro ci sono ancora diverse riserve da scogliere. I successi della squadra di Juric sono dipesi molto dall’assenza di un bomber di razza, come lo è Belotti. I granata attualmente sono undicesimi in classifica con 33 punti, avanti di due lunghezze rispetto al Bologna. Fin qui Juric ha raccolto 9 vittorie, 6 pareggi e 11 sconfitte. Complessivamente i granata hanno realizzato 33 reti (media 1.27 a partita, di cui 8 realizzate di testa, una rete in più rispetto ai felsinei), ma hanno subito solo 28 (i rossoblù 42). La squadra di Juric fuori casa ha una media punti leggermente inferiore a quella interna, 12 contro i 14 raccolti in casa: 2 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte.
Per tiri realizzati il Toro si attesta all’undicesima posizione analogamente a quella della classifica (davanti al Bologna di solo un posto): ha infatti tirato 340 volte di cui 110 nello specchio di porta. Juric predilige il gioco verticale sfruttando al massimo la profondità sulle fasce e qui la sua squadra è terza per cross utili: 171 (177 quelli a sbagliati), mentre per pali colpiti siamo solo a 5 a differenza del Bologna, che per sfortuna o incapacità a centrare la porta, ha raggiunto quota 15. I marcatori granata: il numero uno è l’attaccante croato Josip Brekalo con 6 reti in 20 incontri, segue Antonio Sanabria con 5 in 25 partite, Tommaso Pobega 4 in 23 presenze, mentre il nazionale Andrea Belotti è fermo a 4 realizzazioni in 12 presenze. Per lui fino ad oggi poche presenze a causa di diversi infortuni.