Perdite economiche

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Oggi ho avuto modo di dialogare, per pochi minuti, con un conoscente che aveva letto il mio articolo comparso su Renonews intitolato “Turismo e razzismo”. La persona mi ha esternato i sui dubbi sul fatto che il criticare , lo sbeffeggiare o invitare gli abitanti della città a non venire nell’Alto Appennino Bolognese, comportasse una perdita economica. Giunto a casa ho provato a fare due conti, abbastanza semplici. Partiamo da un dato di base. Vi è stato chi ha scritto che i giorni di turismo in detta zona siano fra i 7 e gli 8 mesi. Personalmente ridurrei detti numeri a 4 mesi annuali.

Il numero dei “Convincitori” dei “Cittadini” a non venire lo stimerei attorno al 5% della popolazione. Questo dato viene ricavato dagli interventi fatti in Internet negli ultimi 7 anni su tali argomenti e dal numero di coloro che si sono dimostrati sodali con tali impostazioni. Diciamo 100 persone circa. Per la “Legge” del commercio per cui ogni intervento negativo nei rapporti economici porta alla fuga di 5 clienti, o probabili tali, abbiamo, matematicamente, 100 Convincitori X 5 turisti rifiutati X 120 giorni (4 mesi ) di frequentazioni = 60.000 presenze perse. Stando dalle parte dei bottoni, parliamo solo di 30.000. Attribuiamo ad ogni giorno di presenza una spesa minima di € 13 , quella degli escursionisti, il ché dà un risultato di € 390.000 negativi ogni anno. Dimezziamo pure detta cifra sino ad € 200.000 che, moltiplicata per i 7 anni di infausta pubblicità, giunge ad un totale di € 1.400.000 (un milione e quattrocentomila ) buttati via.

Facendo il processo inverso, significa sperperare ogni giorno € 1.667 . Non sarà una gran cifra, ma in una comunità in affanno economico, non mi sembra una valida soluzione. Certo fare opera di convincimento presso la gente di città affinché non venga a far turismo nel Belvedere, darà una grande soddisfazione morale ma, di certo, non riempie i portafogli.

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