Per un migliore Appennino

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foto Luciano Marchi

 

Per improvvisi problemi personali, malgrado le sollecitazioni di amici ad essere presente, non ho potuto partecipare alla riunione/convegno alla Tana Malia di Lizzano avente per fine un “diverso Appennino”.

Guardiamoci ciò che è avvenuto negli ultimi 30-35 anni al fine di proiettare verso il futuro le aspirazione di questo Appennino. In tali date fu, quasi, demandato alle segreterie di partito o amministrazioni politiche, di operare al fine di gestire al meglio le nostre zone. Dopo oltre tre decenni questi sono i risultati focalizzati sul Comune di Lizzano in Belvedere, punta dell’iceberg montano della zona:

1) Crollo da quasi il primo comune per reddito verso le posizioni di coda
 2) Da uno dei comuni con maggior flusso turistico, un tempo secondo solo a Cortina D’Ampezzo, a quote meno eclatanti.
3) Un teatro, quello di Lizzano, opera encomiabile di oltre 85 anni fa, lasciato in stato di totale abbandono, e sì che tennero spettacoli cantanti ed attori di grido per decenni. Fabbricato da elevare a monumento !
4)Livello di istruzione da prima guerra mondiale. Questo, ad onor di logica, accomuna tutta l’area della media ed alta valle del Reno. Ed infatti moltissimi giovani , al fine di avere un curriculum scolastico ed una istruzione da terzo millennio e, conseguentemente, una occupazione adeguata e, eventualmente, la possibilità di attivare una nuova azienda, se ne vanno via. Basta vedere il rapporto fra pensionati e giovani in età lavorativa e scolare.
5) Un ritardo di circa 35 e più anni nel collegamento Internet per molte zone, anche in quelle dove vi sono le famose seconde case.
6) Totale disinteresse per borghi e paesi aventi una storia pluri centenaria se non millenaria con il conseguente loro spopolamento quasi totale
7) Gestione del Parco del Corno alle Scale che invece di valorizzare una zona antropizzata da oltre 8.000 anni ( vi sono i reperti archeologici), è stata lasciata in totale abbandono trasformando molte zone di succursali della selva amazzonica-
8)Mancata valorizzazione di edifici storici, religiosi e di interesse culturali, spesso lasciati in abbandono
9)Mancata gestione e valorizzazione di 4 (quattro) vie transappenniniche note da secoli e con documenti registrati.
10) Cancellazione di corsi di studio musicale avanzato e mancato esame di proposte di ulteriori corsi di carattere artistico-culturale
11) Inutilizzazione di due palazzi dello sport, ovvero, mancanza di iniziative .
12)Scarsissimo interesse, se non idiosincrasia, per qual si voglia studio, indagine ed emergenza culturale atto ad accrescere l’interesse turistico per la zona.
Vi sarebbero altre “dimenticanze”, ma, per ora, mi arresto qui onde non parlare di sanità e trasporti.
Mi auguro che le presenze di politici a La Tana Malia di oggi 04/12/2022 pongano in atto tutti quegli strumenti politici, burocratici, partitici e di altra natura al fine di non trovare il nostro Appennino in una gestione quale quella degli ultimi 30-35 anni con i risultati che ho evidenziato.
Spes ultima dea….
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