Auto blu e non blu

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Letto nel volume “Tutto il rovescio del diritto” di Francesco Galgano, noto giurista, alla pagina 286 . “N.d.R. : le fiabe sono sempre ambientate in principati ( dei quali i sultanati sono una varietà ) . Ma gli stati, per dirla con Machiavelli, o sono principati o sono repubbliche; e ciò che accade nei primi può, mutatis mutandis, accadere anche nelle più felici delle repubbliche che, come dimostra una storia che mi è stata raccontata molti anni fa da Giuseppe Branca, al tempo in cui era presidente della Corte costituzionale . Un giorno il presidente convocò la Corte in adunanza plenaria ed espose che, da qualche tempo, riceveva ripetute ed indignate proteste per il fatto che le auto blu dei giudici e degli ex giudici erano usate dalle loro mogli per fare la spesa nei mercatini rionali di Roma . “Questo spettacolo indecoroso delle macchine blu cariche di ceste di ortaggi deve cessare”, disse il presidente: “per il prestigio delle istituzioni bisogna prendere una decisione coraggiosa, dobbiamo rinunciare alle macchine blu”. Il presidente si stupì del coro di consensi che la sua proposta aveva riscosso presso i membri della Corte . Confortato da questa adesione unanime, incaricò il segretario di preparare senz’altro il testo del drastico provvedimento . Dopo qualche giorno il testo gli venne presentato, già sottoscritto da tutti i membri dell’alto consesso. Diceva :-“Le automobili di servizio a disposizione dei membri della Corte non debbono essere di colore blu .

Ecco perché non si può avere il numero delle auto blu utilizzate dai politici o dalle istituzioni : possono essere di tanti colori, ma chi paga è sempre quello : il popolo .

Ettore  Scagliarini

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