Un dialogo energetico

0
326

 

Sabato mi sono incontrato con un amico di vecchia data che abita in una casa sulle colline a sud di Bologna. E’ una casetta indipendente, non grande, su due piani, costruita, molto probabilmente a metà 800 per chi lavorava i campi. Ingresso-sala da pranzo-cucina con il classico camino, un ambiente trasformato in studio, si tratta di una famiglia, adesso, di due persone, il figlio è all’estero, colte ed amanti della cultura. Sempre al piano terra un bagno, un vano scala per salire al piano superiore ove vi è una camera matrimoniale, una cameretta per singola persona ed un bagno abbastanza ampio ed un locale di disimpegno trasformato in una libreria. Fuori vi è un ampia zona verde con un paio di alberi ed un po’ di giardino. L’amico è intenzionato a spendere un po’ di soldi al fine di non essere dipendente dai vari ricatti energetico-economici che attualmente impazzano. E così ci siamo messi a tavolino per studiare le migliori soluzioni al fine di avere una casetta accogliente ma di non spendere un patrimonio né nella sistemazione né nella gestione. Si è partiti da un piano di spesa-ammortamento nell’ambito di dieci anni, l’amico ha adesso 70 anni. La prima operazione concordata è stata quella di sistemare nel camino un inserto che, date le dimensioni, potrebbe erogare circa 12 Kw sufficienti per riscaldare, quando è in funzione, sia la sala di ingresso e sia, con adeguate tubazioni, le due camere da letto poste al piano superiore. Adesso l’impianto di riscaldamento si basa su di una caldaia a gas e relativi radiatori posti nei vari ambienti. Scartata, per ovvi motivi, un impianto a pellet sia come stufa che come caldaia, stante l’estrema insicurezza del combustibile e, dato il fatto che l’amico ha la possibilità di approvvigionarsi di legna da ardere a prezzo contenuto ed in quantità, ci siamo orientati a considerare altri sistemi integrati a base legname. Considerato che la casetta ha una superficie di circa 70 m2 su due piani e che tutti gli infissi sono di ottima qualità, abbiamo focalizzato l’attenzione su di un oggetto che era di usuale impiego sino a 70 anni fa nelle campagne ed in montagna : lo scaldacqua a legna . Secondo il mio amico, visto che navigavamo in Internet, il modello migliore per lui sarebbe stato quello di capienza 130-150 litri con serpentina interna per collegare ai radiatori e con la resistenza elettrica per ulteriore possibilità di riscaldamento dell’acqua. Messo nel bagno a piano terra avrebbe potuto, quando in funzione, fornire acqua calda ai sei radiatori presenti, non solo, ma anche acqua calda per usi igienico-sanitari e di cucina. Perché della resistenza elettrica ? Il mio amico, vista l’esposizione della casa, avrebbe l’intenzione di sistemare dei pannelli fotovoltaici per ottenere da 1 a 2 Kw, sufficienti secondo lui, per le necessità famigliari. E qui ci siamo sbizzarriti nei consumi dei vari elettrodomestici : lavatrice, lavastoviglie, forno, motori vari, illuminazione, ferro da stiro e fon . E qui è saltata fuori l’esperienza, in parecchi paesi del mondo, dell’amico. Ed infatti, lavastoviglie e lavatrici devono il loro consumo energetico, elettricità, in gran parte per riscaldare l’acqua di impiego, ma se questa venisse dallo scaldacqua a legna e con un rubinetto termostatico, detti elettrodomestici consumerebbero una modesta quantità di energia, quella dei motori. Questo, normalmente, da metà settembre a metà aprile, e poi ? Gli ho fatto osservare. Scusa, Ettore, ma quando non necessita più il riscaldamento a legna, c’è il solare che mi scalda l’acqua, e, qui di sole ne abbiamo da vendere ! E così mi ha risposto. Quindi l’energia elettrica del fotovoltaico va accumulata in due binari, uno è l’acqua e l’altra è in capaci batterie da prelevare quando necessita per illuminazione ed altro. E poi siamo arrivati alla cucina . L’amico è un vero cultore della famosa cucina economica, ne conosce di tanti tipi e di tante grandezze. Secondo lui il modello adatto alla sua abitazione è di non grandi dimensioni, sono in due persone, però con un riscaldatore di acqua posto sul tubo di uscita fumi, In Internet me ne ha mostrato alcuni modelli. Quindi, quando la cucina è in funzione, è totalmente indipendente dalla fornitura di acqua calda di diversa provenienza. Anche il lavandino della cucina opera indipendentemente dal resto. Detta cucina economica ha il suo forno, ovviamente, e, oggi, presenta soluzioni molto valide. Gli unici elettrodomestici divoratori di energia che non siamo riusciti a mettere con le spalle al muro sono il fon che oggi viaggia a Kw di consumo ed i ferri da stiro . Questi ultimi potrebbero essere sostituiti dai famosi ferri da stiro in ghisa dove ci si mettevano dentro le braci del camino, ma penso che la moglie avrebbe qualcosa da obiettare. Poi ci siamo messi a fare due conti. Inserto + tubazioni e collegamenti vari € 3.000 ; Scaldacqua a legna con vari collegamenti e tubo di scarico € 2.200; cucina economica con scaldacqua e collegamenti vari € 2.500 . L’unica voce che non siamo riusciti a conteggiare è stato il fotovoltaico. Il mio amico è però deciso a ad avere i conti a breve. Siamo passati alla somma delle spese per il combustibile. La sola legna, che sarebbe la voce principale, per un quantitativo di circa 70 ql avrebbe un costo di circa € 1.000-1.100 . Avevo già fatto i conti di quanto gli sarebbe costato utilizzando il pellet, circa € 5.800 ( 210 gg x 2 sacchi il giorno x € 14 il sacco) cui sarebbero da aggiungere le spese per il gas e per l’energia elettrica. Il mio amico mi ha accennato ad una spesa annua del gas di circa € 600 . E così abbiamo tirato le somme. Impianti, escluso il fotovoltaico, € 7.700 , per stare nel sicuro, certi lavori di muratura possono riservare sorprese, abbiamo battezzato € 10.000 distribuiti su 10 anni significano € 1.000 l’anno, ammesso che non vi siano rimborsi per il tipo di investimento. € 1.100 di legna per 10 anni danno un totale di € 11.000 che, sommati agli € 10.000 di cui sopra danno un totale di € 21.000 . Considerando la spesa per un impianto a pellet, solo del combustibile + gas per un totale di € 6.400 l’anno, in dieci anni l’amico avrebbe speso la bellezza di € 64.000 . Un differenziale di € 43.000 non è cosa da sottovalutare ed infatti l’amico, a breve, inizierà a procurarsi il materiale ed a fare i lavori. E così ci siamo messi a chiacchierare su come lui passerà le giornate quando avrà terminati i lavori e come le passo io quando sono a Pianaccio. Infatti, quando sono nell’ameno paesello, sia che ci sia la moglie oppure anche figlia e genero con i due nipotini, sono il primo ad alzarmi, vado in cucina, pulisco l’inserto da 18 Kw dalla cenere e lo faccio ripartire.  E’ molto piacevole, per me, vedere sprigionare il fuoco dai pezzi di legna posizionati nel focolare e, dopo poco, sentire una corrente di aria calda. Aria calda che giunge anche negli ambienti sovrastanti. Il mio amico mi ha fermato e mi ha detto :”Quando avrò finito i lavori, avrò le tue stesse soddisfazioni, in più aprirò la porta di ingresso, mi affaccerò e farò il gesto dell’ombrello”. So che il mio amico è uno di parola.

SHARE

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here