Previsioni meteo ad personam ?

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Ultimamente, parlo degli ultimi due giorni, siamo stati subissati da annunci di catastrofiche nevicate, di temperature da elio liquido ed altre “gelaterie” a go go . Diffido molto dei proclami più o meno “ufficiosi” su diversi argomenti, specialmente quando si tratta di argomenti scientifici. Esistono vari canali che consentono di avere informazioni più realistiche e meno contorte su certi argomenti, basta avere l’accortezza di andare a cercarli e leggerli, eventualmente, anche capirli. Così mi sono documentato su questa “Immane Tragedia Climatica” che, poi, a leggere con un po’ di discernimento, più che “Tragedia” era gestita quale “Fortuna Assoluta”. Si aveva l’impressione, assai più di una semplice impressione, che dietro a tutto questo can can climatico vi fossero le speranze dei gestori degli impianti di risalita sciatori e, voce e peso non trascurabili, quelle forze politiche che hanno una particolare simpatia per i Grandi Appalti degli impianti a fune, abitualmente definite “Opere Fondamentali” . A mio modo di vedere, giudico le Opere Fondamentali : Istruzione, Sanità, Servizi Sociali, Trasporti, Viabilità, Collegamenti Internet, Cultura. Certo il comparto sciatorio può apportare un suo beneficio economico, di anno in anno sempre più modesto, a comunità montane. Resta però dimostrato che quelle comunità montane che si sono date anima e corpo alla monocultura dello sci, qui in Appennino, abbiano visto diminuire, anno dopo anno il loro reddito, assistere ad una fuga dei giovani, un invecchiamento della popolazione, una sistematica chiusura di alberghi, ristoranti e luoghi di intrattenimento. Adesso si parla di ben 25 cm di manto nevoso, che, una volta compattizzato farà fatica ad arrivare a cm 15 . Meglio che niente. Se poi il termometro si stabilizzerà sotto lo 0 , i cannoni sparaneve faranno il loro dovere, sembra però a spese dei contribuenti, ma questa è un’altra “Tragedia”. Pochi fra gli esaltatori di questa entrata artica, hanno fatto presente che l’8 Gennaio non è l’8 Novembre e neppure l’8 Dicembre. Quando ero ragazzino, anni 45-50, detta coltre nevosa era tipica delle festività dei primi di Novembre, con l’aggiunta, successiva, di temperature di parecchi gradi sotto lo 0 che trasformavano le cascate dei torrenti in pareti di ghiaccio da affrontare con piccozza e ramponi, cosa che facevo con amici da metà anni 50 sino a fine anni 80 del secolo scorso. Ho una cospicua serie di diapositive in merito. Da vari decenni non gela più neppure il rubinetto della fontana vicino a casa. Così, festa grande per questa “Epocale nevicata” con la speranza che non arrivi una corrente sahariana a sciogliere tutto. Personalmente mi auguro che sopra ai m 1.200 nevichi a più non posso e rimanga una bianca coltre di parecchi metri. Ciò sarà di piacere a chi scia, ma, specialmente, per le falde idriche che potranno rimpinguarsi a beneficio della nostra agricoltura. Negli anni 60 sopra il Cavone (Corno alle Scale) nella così detta Valle del Silenzio, rimaneva tanta neve anche nei mesi di Luglio ed Agosto che ci solleticò, mio cugino Paolo ed il sottoscritto, a munirci di sci ed andare in loco a fare una breve sciata fuori stagione, era Agosto. Chiudo con un invito, dopo una simile “Epocale nevicata”, di non cogliere questa pietosa occasione per sbeffeggiare Climatologi e studiosi come fatto da alcuni dopo la ventata di vento fresco dei primi di Dicembre 2023 cui è seguito un mese di temperature primaverili.

foto da archivio

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