Tram elettrico e il canale di via Riva Reno

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Sono andato al convegno organizzato da Confabitare avente quale argomento il futuro tram elettrico e la riapertura di una parte del canale di Reno in Via Riva di Reno in centro a Bologna. Nell’immediato, è evidente, vi è la cancellazione di un notevole numero di posti auto. Già che Bologna è messa molto male come parcheggi, diciamo che piove sul bagnato. D’altronde quello dei parcheggi è un problema che non interessa, da decenni, alcuna amministrazione di Bologna, visto che non compare nei suoi piani di studio ed intervento. Ciò che mi è balzato agli occhi è però il rapporto fra istituzioni e cittadini, è un problema generalizzato e ben datato, ovvero che il mondo politico-amministrativo decide in maniera totalmente autonoma, disinteressandosi di fare partecipe la cittadinanza dei propri piani e di fare proprie talune modifiche o soluzioni da questa proposte. Ed infatti alcuni tecnici hanno evidenziato alcuni seri problemi legati all’inserimento di tali mezzi di trasporto in un contesto urbano aventi determinate caratteristiche. Si sono avanzate alcune soluzioni in siti determinati della città al fine di evitare futuri inconvenienti e di non secondaria importanza. Non credo vengano tenuti in considerazione questi suggerimenti tecnici, vi sono appalti e visioni che esulano da un razionale confronto. E’ stato anche sottolineato, ed in maniera molto precisa, come sia in atto da vari decenni una vera battaglia contro l’auto su basi ideologiche o non su basi sociali e tecniche. L’impedire, in pratica l’uso dell’auto senza offrire valide alternative risulta praticamente una imposizione sic et simpliciter. Deve essere il cittadino a scegliere il mezzo di trasporto che, in un determinato contesto, in un certo momento per talune necessità gli risulta più valido, e non un diktat basato su discutibili piattaforme ideologiche. Dulcis in fundo i numeri di utilizzo giornalieri di una linea partente da Borgo Panigale e con termine in centro : 110.000 passeggeri !!! Mi sembrano i numeri dei frequentatori delle piste di sci del Corno alle Scale sbandierati in alcuni media. Ma lo sappiamo, sia al Corno alle Scale che con il tram elettrico vi sono grossi appalti e, quindi, bisogna raccontare ciò che ai gestori di tali appalti torna comodo. Ed allora ai cittadini, oltre i disagi, la riduzione di aree di parcheggio ed altro cosa resta ? Semplice ! Pagare il conto e stare zitti !

P.S.

C’è da augurarsi che l’esecuzione Uber alles dei tram elettrici a Bologna non abbia, poi, delle conseguenze quali quelle successe a Vergato alcuni anni fa durante la sistemazione della linea ferroviaria Porrettana. In Alto Loco si decise di eliminare il secondo binario presente alla stazione di Vergato. Quando in Alto Loco si decide una cosa, non si discute. Ed infatti, malgrado le osservazioni fatte dalla popolazione e da alcuni tecnici che tale asportazione avrebbe potuto creare disagi nel caso di guasti a qualche convoglio che avrebbe potuto essere parcheggiato in tale secondo binario rendendo libera la linea ferroviaria principale, si andò avanti a tale asportazione. Dopo poco, un guasto ad un convoglio bloccò l’intera linea ferroviaria. Sembra che la linea ferroviaria Porrettana fosse afflitta dalla sindrome del guasto facile. Così, in Alto Loco, si decise di rispristinare a Vergato il secondo binario di parcheggio. La logica sarebbe stata che le spese di detto smantellamento ed il relativo ripristino di tale binario fosse addebitato all’Alto Loco ed ai relativi tecnici di somma sapienza, ed invece il tutto è stato addebitato ai contribuenti di cui, una certa parte, a coloro che avevano subito i danni di trasporti bloccati. Questo dimostra, oltre ogni dubbio, come sia difficile, se non impossibile, un dialogo fra la cittadinanza ed il potere politico quando si tratta di lavori pubblici e relativi appalti .
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