Dolci di carnevale

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di Katia Brentani

Carnevale, come termine, deriva dall’espressione latina “carrum novalis“, “carro navale”, cioè una specie di carro allegorico, a forma di barca, con cui i romani inauguravano i festeggiamenti. L’origine del Carnevale come festa pare derivi invece dai riti propiziatori legati alla fertilità della terra e al passaggio dall’inverno alla primavera.

Fra i festeggiamenti non possono mancare le delizie culinarie.

Non c’è festa in maschera senza il buffet dei dolci fritti. Occasione ghiotta per concedersi qualche dolce trasgressione.

Vi suggerisco alcune ricette. Provatele per stilare la vostra personale classifica di golosità carnevalesche.

Castagnole

Dolce tipico del Carnevale, molto amato nelle sue diverse varianti: senza ripieno, con ripieno alla ricotta, con l’alchermes.

La ricetta che vi propongo ì quella senza ripieno. Semplice e gustosa.

Ingredienti:400 gr. di farina 002 uova – 60 gr. di zucchero – 90 gr. di burro a temperatura ambiente – 1 cucchiaino di lievito vanigliato per dolci – scorza grattugiata di un limone – sale – olio per friggere (o strutto) –

Procedimento: in una terrina lavorare il burro con le uova, unire lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone. Aggiungere il lievito e la farina setacciata, un poco alla volta, fino ad ottenere un impasto morbido. Creare delle palline della grandezza di una noce. Friggere le castagnole in abbondante olio di semi ( o strutto) fino a quando non saranno dorate. Fare asciugare le castagnole su carta da cucina. Prima di servirle spolverizzare le castagnole con zucchero semolato o a velo.

Tortelli dolci

Ingredienti: per la pasta: 500 gr. di farina 00 – 170 gr. di zucchero – 70 gr. di burro – 2 uova e un tuorlo – 1 bicchierino di cognac o rum – la scorza grattugiata di un limone – ½ bustina di lievito in polvere – un pizzico di sale – Per il ripieno: marmellata di amarene o crema pasticcera – olio di semi (o strutto) –

Procedimento: su una spianatoia disporre la farina 00, fare un incavo nel centro, unire il burro a pezzetti,  i tuorli d’uovo, lo zucchero, il cognac, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale e gli albumi montati a neve. Amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Far riposare ½ ora.

Trascorso il tempo, stendere una sfoglia sottile, ritagliare dei quadrati come per i tortelloni e riempirli con marmellata o crema pasticcera. Chiudere a triangolo,  comprimere bene con le dita gli orli e chiudere come si fa con i tortellini (intorno al dito), facendo combaciare i due angoli esterni e ripiegando quello centrale,

Friggerli in abbondante olio di semi (o strutto). Quando sono dorati scolarli e farli asciugare su carta da cucina. Servirli caldi, spolverizzati con zucchero a velo.

Sfrappole

Dolce caratteristico di Bologna e dell’Emilia. Le sfrappole sono simili ai dolci che si preparano in altre regioni per Carnevale. La differenza è che le sfrappole prima di essere tuffate nell’olio vengono annodate (come per fare un fiocco). Il risultato è un anello piuttosto largo con i due lembi che si staccano, aprendosi, dal nodo (chiamato nodo di Savoia). Questa la ricetta.

Ingredienti: 300 gr. di farina bianca 00 – 50 gr. di zucchero – 50 gr. di burro – 4 uova (solo i tuorli e un albume) – 2 cucchiai di cognac o rum – un pizzico di sale – olio di semi (o strutto) per friggere –

Procedimento: disporre su una spianatoia la farina a fontana e nel centro mettere lo zucchero, le uova, il burro ammorbidito a temperatura ambiente e il cognac (o rum). Impastare bene gli ingredienti e formare una palla che farete riposare in frigorifero per ½ ora.

Trascorso il tempo tirare una sfoglia sottile. Più è sottile più le sfrappole sono buone. Con una rotella dentata tagliare delle strisce larghe due dita e lunghe circa 12 centimetri. Annodarle formando il famoso nodo di Savoia e friggerle in abbondante olio di semi ( o strutto) fino a quando non saranno dorate e croccanti.

Fare asciugare le sfrappole su carta da cucina e servirle spolverizzate con zucchero a velo.

Per altre ricette e curiosità: “Bologna la dolce. Curiosando sotto i portici fra gli antichi sapori” (Collana I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni).

 

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