Tra pentole e fornelli – Il nocino (liquore alle noci)

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Nocino

La Notte di San Giovanni è intrinsecamente connessa alle noci. E’ proprio durante il Solstizio d’Estate infatti che secondo la tradizione, devono essere raccolte le noci per preparare il nocino, un liquore ottenuto dall’infusione in alcool dei malli delle noci ancora acerbe.
Le origini di questo infuso, che era utilizzato per scopi divinatori e medicinali, rimangono incerte.
Si pensa che il liquore di abbia fatto il suo ingresso in Italia dalle regioni francesi diffondendosi grazie alle migrazioni ed alle tradizioni celtiche, nella zona dell’Emilia.
Secondo la tradizione le noci per preparare il liquore dovevano essere raccolte la Notte di San Giovanni dalla donna più esperta nella preparazione, che doveva salire a piedi nudi sull’albero del noce per staccare a mano i frutti migliori, senza intaccarne la buccia.
Per effettuare la raccolta e per radunare i frutti non dovevano essere usati strumenti o contenitori in metallo.
Le noci così raccolte dovevano essere esposte alla rugiada per tutta la notte ed essere messe in infusione il giorno successivo.
Di ricette sul nocino se ne trovano tante. Vi propongo questa.

Nocino
Ingredienti: 1 litro di alcool etilico – 1 kg di malli di noci nazinali (numero di noci 30-33) – 700/800 gr. di zucchero semolato –
Procedimento: le noci vanno scelte da piante vecchie, meglio se di collina, esposte al sole e comunque lontane da fonti inquinanti come ad esempio strade molto frequentate.
Il frutto del noce è una drupa. La parte esterna (esocarpo o mallo) carnosa e profumata, scurisce rapidamente una volta a contatto con l’aria grazie alla presenza di tannini.
La parte interna della noce deve apparire gelatinosa.
Le noci vanno lavate sotto l’acqua corrente e tagliate in quattro spicchi. Vanno messe in un vaso di vetro a bocca larga, coperte interamente con lo zucchero e lasciate macerare al sole per non più di due giorni (un tempo superiore renderebbe il prodotto troppo amarognolo).
Dopodiché si aggiunge l’alcool, mescolandolo all’infuso che nel frattempo si è prodotto ed avrà contribuito a sciogliere lo zucchero senza l’uso di acqua.
La macerazione va continuata, sempre al sole, sino a Natale, con raccomandazione di aprire il vaso per mescolare ed ossigenare il prodotto almeno quotidianamente per i primi due mesi.

Curiosità e ricette tratte da “Ti do una noce” di Manuela Fiorni (Collana I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni)

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